Lo sversamento di idrocarburi in via Novara e dintorni, che è pure approdato in consiglio comunale per via della mozione di Ncd, è stato più serio di come si pensava. Infatti il sindaco sulla scia dei risultati dei controlli eseguiti ha emesso un’ordinanza per vietare l’uso dell’acqua dei pozzi domestici di prima falda (quelli che pescano a 12, 15 metri, per annaffiamento giardini o attività non produttive) qualora ce ne fossero. Un provvedimento drastico, ma necessario per via della presenza di metilterbutiletere nell’acqua. L‘assessore Ivan Andrucci in questa nota che pubblico dà conto del problema. Questa situazione è stata causata dalla manomissione per spillare furtivamente gasolio dall’oleodotto ENI e relativa perdita nel sottosuolo. Il punto di rifornimento era situato all’interno dell’area verde al confine con la via San Carlo, area ex Longeri. Non appena venuta alla luce la problematica, l’amministrazione e i carabinieri hanno coinvolto con urgenza tutti gli attori possibili, quali Eni, Arpa, Amiacque, il nucleo speciale vigili fuoco, i tecnici azienda Gas Metano per organizzare la task force più opportuna.
assessore ivan andrucci
inquinamento idrocarburi via novara
ordinanza sindaco lonati divieto uso acqua dei pozzi domestici prima falda
BAREGGIO Inquinamento idrocarburi in via Novara: la situazione è sotto controllo, ma il sindaco ha emesso per precauzione un’ordinanza per vietare l’uso dell’acqua dei pozzi domestici di prima falda
Una volta circoscritto l’ambito di azione, ha preso in carico la questione Eni mettendo in campo varie tecniche di bonifica e di controllo tramite carotaggi concentrici e di un’ampiezza sempre più variabile per monitorare la zona inquinata e definire un “punto bianco”, ossia un punto senza traccia di idrocarburi. Questa operazione non è ancor finita, pertanto gradatamente si stanno allontanando per capire dove sia arrivato l’inquinamento. Gli idrocarburi son formati da più sostanze e tutte queste sono più leggere dell’acqua, tranne una, il metilterbutiletere. Questo purtroppo non galleggia ma tende a miscelarsi all’acqua e si deve cercare di fermarlo perché di conseguenza insieme all’acqua, tende ad allontanarsi dal punto di sversamento. Questo è uno dei motivi di ricerca del “punto bianco”. In quella zona l’area di falda va da nord ovest a sud est con una inclinazione di circa una decina di gradi, per intenderci fatto il punto zero nell’area ex Longeri, le parti più interessate sono quelle che corrono lungo l’asse sotterraneo dei tubi dell’oleodotto e che vanno a finire al fontanile “Tre teste” (per chi è di Bareggio). Dalle ultime analisi, stamattina il metilterbutiletere è stato trovato purtroppo sino agli orti di via Vittorio Veneto e il sindaco ha firmato un’ordinanza immediata. Nei prossimi giorni saranno avvisati i residenti di non utilizzare quell’acqua ne si potranno cogliere i prodotti degli orti, sino a che i valori non saranno rientrati nella norma. Da un controllo in quella zona, tra ex Statale, lungo via Vittorio Veneto verso Madonna Assunta, non ci sono pozzi domestici censiti, tranne quegli degli orti. Da oggi i controlli verranno eseguiti ogni 3 giorni. In ogni caso metteremo dei manifesti e i residenti verranno avvisati in questi giorni. Questione acqua di falda. Per non creare allarmismi, a Bareggio ci sono tre pozzi di emungimento dell’acqua. I primi due sono al sicuro perché idrogeologicamente molto disassati e lontani dal punto inquinato. Uno in zona via De Gasperi, quindi a Nord, uno in zona parco Arcadia. Il terzo pozzo è in zona canalone scolmatore (lavanderia industriale), quello potrebbe essere alla lunga eventualmente coinvolto e quindi è quello che si sta monitorando maggiormente. Occorre doverosamente dire che l’inquinante sta nella falda nei primi 5,7 metri e i pozzi per uso alimentare pescano da 90 a 110 metri. E’ stata poi fatta conferenza dei servizi con presenti tutti gli enti: Eni, Cap, Amiacque, Regione Lombardia dove si è stabilito di intervenire integrando l’attuale azione di bonifica dove vengono utilizzate delle cisterne, attraverso una ultra-filtrazione che assorbita bonificherà da 20 a 40 volte in più di ora e l’acqua verrà separata da questo inquinante, in modo da sveltire molto l’azione di bonifica e limitare di molto il movimento su gomma di decine di Tir che settimanalmente stanno mobilitandosi per trasportare l’inquinante da li agli impianti di smaltimento. Eni ha detto che al massimo entro 6 mesi dovrebbe rientrare il tutto. Per qualsiasi dubbio o approfondimento è possibile recarsi in Comune o chiamare gli uffici preposti del settore ambiente territorio.