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Dopo il Movimento 5 Stelle, anche l’ex sindaco Monica Gibillini ha da ridire sul costo della giunta. 
Un tema sin troppo sensibile per non raccogliere il plauso della gente, ma che rischia di trasformarsi in demagogia spicciola per sollecitare le pulsioni più oscure e profonde. 
Sì, perchè è facile dire che bisogna tagliare, risparmiare, ridurre il numero degli amministratori e così via per essere in linea con la tendenza del momento per poi lamentarsi che gli assessori abbiano troppe deleghe. Certo è sacrosanto ridurre i costi della politica quando sono esosi, ma a Bareggio sono davvero esagerati? La realtà locale è leggibile come quella nazionale? Si può sempre gridare al lupo al lupo? 

In attesa di risposte certe, ecco la presa di posizione di Monica Gibillini (Bareggio 2013).
“Quanto costano il sindaco e i 5 assessori che compongono la giunta? Il costo della giunta che il sindaco Lonati ha nominato è economicamente sostenibile dal bilancio comunale? A queste semplici ma fondamentali domande che ho posto direttamente e pubblicamente al primo cittadino durante il consiglio comunale del 28 giugno, non è ancora stata data una risposta.

La nuova giunta è ormai in carica da un mese ed è quindi lecito chiedersi perché il sindaco non abbia saputo rispondere alla mia richiesta di conoscere i costi che i cittadini sostengono per i compensi agli amministratori: non sa davvero quanto costano?

Eppure, il criterio del buon padre di famiglia impone di considerare la spesa conseguente a una decisione prima di assumere la decisione stessa, soprattutto quando si tratta di risorse dei cittadini e in un tempo in cui queste sono così scarse da non consentire il mantenimento di alcuni servizi comunali: Informagiovani, sportello lavoro, bus navetta, servizi culturali e per il tempo libero (per esempio i film all’aperto, i concerti e forse le serate danzanti).

Siamo più che mai nel tempo in cui servono fatti concreti: da uno schieramento che in campagna elettorale si era impegnato a ridurre i costi della politica anche nominando un numero di assessori inferiore al massimo previsto dalla legge (5 assessori), era legittimo aspettarsi maggiore coerenza.

Da parte mia ho ricevuto la richiesta del Comune di conoscere gli estremi del conto corrente su cui accreditare il gettone presenza per le sedute del consiglio comunale e per le conferenze dei capigruppo a cui risponderò che rinuncio ai gettoni.

E’ vero che il costo del gettone presenza non risana il bilancio di un Comune ma può servire per contribuire a mantenere qualcuna di queste iniziative.

Se tutti i consiglieri comunali rinunciassero al gettone in 5 anni ci sarebbero infatti più di 40 mila Euro disponibili!

Al di là dell’aspetto puramente economico chi riveste un ruolo pubblico e istituzionale in questo momento non può non sentirsi in dovere di cercare di ridare fiducia ai cittadini verso le istituzioni, per questo ritengo che il sindaco debba rispondere senza ulteriori indugi alla mia richiesta riguardo ai compensi e al costo dei nuovi amministratori ed assumere subito iniziative per ridurre i costi della politica”.

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