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I circoli del Pd del Magentino-Abbiatense scrivono a Bersani e Martina per chiedere di destinare l’ultima tranche dei rimborsi elettorali alla costituzione di un fondo di solidarietà da mettere a disposizione delle piccole imprese.
La proposta nasce dal circolo del Pd di Robecco sul Naviglio ed è stata fatta propria dalla zona del Pd e dai circoli del Magentino-Abbiatense.
Il Pd nazionale ha già avanzato la proposta di dimezzare l’importo che viene destinato dal Parlamento ai rimborsi elettorali ai partiti.
Ma il Pd sul territorio incalza su questo argomento il partito nazionale.

“E’ un momento di crisi per tutti e i partiti devono tirare la cinghia due volte” ha detto Bersani. Il Pd di zona chiede di “tirare la cinghia” a favore delle piccole e medie imprese, destinando ad esse i fondi dell’ultima tranche dei rimborsi.
Nel 2012 -ricorda il circolo di Robecco- abbiamo assistito al suicidio di 23 imprenditori.
La nostra proposta nasce da un territorio della Provincia di Milano, tra i più laboriosi d’Italia.

Un territorio quello del Magentino-Abbiatense che ha pagato negli ultimi decenni una forte difficoltà a livello occupazionale, con la chiusura o la forte riduzione di attività per parecchie imprese.
Si vuole allora dare un piccolo segnale nella direzione della “crescita”, questione di cui molti parlano come unica soluzione per uscire dalla crisi economica.
E’ utile ricordare che i circoli del Pd dei nostri paesi come pure il Pd di zona non percepiscono alcun contributo economico né proveniente da fondi pubblici né proveniente dagli organismi del partito superiori che ricevono invece detti finanziamenti.
I circoli e la zona vivono grazie ai proventi del tesseramento dei propri iscritti e dai contributi volontari versati da coloro che sono impegnati nelle istituzioni e percepiscono l’indennità prevista per la funzione ricoperta.
Il Pd di zona si dimostra coerente con il passato.

Infatti, anche in occasione delle conferenza organizzativa del partito che si è svolta lo scorso anno, ben prima quindi che vi fosse l’attenzione di questi giorni sull’argomento, il Pd di zona aveva approvato all’unanimità un documento con il quale si chiedeva che la struttura organizzativa del partito fosse snella, in modo da non richiedere significative risorse per il suo mantenimento.

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