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L’Italia – si dice – non è un paese per giovani, ma neppure la politica è per le nuove generazioni. E già, altrimenti non si spiegherebbe che a contendersi la poltrona più alta del municipio siano due candidati ultrasettantenni. Non è sott’accusa l’anagrafe in sé di Corrado D’Urbano e Mario Barlocchi, due medici stimatissimi e irreprensibili, che peraltro non dimostrano l’età che segna la loro carta d’identità, ma il modus operandi della politica che non riesce a scoprire e valorizzare le energie e la creatività dei giovani, di cui tanto ci sarebbe bisogno per immaginare nuovi orizzonti. Infatti centrodestra e centrosinistra, non essendosi curati di far “crescere” qualche giovane di belle speranze in grado di guidare la coalizione, hanno dovuto ricorrere obtorto collo all’usato sicuro. I proclami di rinnovamento che a ogni piè sospinto gridano si sono rivelati velleitari. Certo metteranno in lista qualche giovane leva, ma più per completare le caselle che per convinzione. Insomma hanno vivacchiato allegramente, dimenticandosi che prima o poi si sarebbe andati al voto, e quando si sono trovati davanti alla necessità di individuare un candidato non gli è rimasto che attingere nella categoria dei capelli grigi. Il centrosinistra si è anche trovato spiazzato dalle improvvise dimissioni del sindaco Yuri Santagostino per diventare presidente del Cap Holding, ma in 4 anni non è riuscito a “creare” qualcuno che potesse raccogliere la sua eredità. Da qui la difficoltà del centrosinistra che alla fine è ricorso alla vecchia guardia per poter proporre un candidato con un profilo ineccepibile. I due schieramenti hanno scelto il meglio di quel che potevano pescare, ma fra 5 anni sarà spendibile ancora chi l’8 e 9 giugno vincerà la partita? Tuttavia, al di là, dei partiti sarebbe stato bello e intrigante che la società civile in un sussulto di partecipazione avesse prodotto un proprio candidato per dar voce agli ambienti dimenticati dalla politica, alle frazioni e rendere  così la gara più combattiva e quantomeno prolungarla al ballottaggio. Invece si chiuderà al primo turno, perché, mancando il terzo contendente, chi prenderà più voti si aggiudicherà la fascia tricolore per effetto del calcolo proporzionale. E fra l’altro Barlocchi, non avendo creato una propria lista, che fa la differenza come si è già visto nelle elezioni del maggio 2023,  parte con il freno tirato.

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