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Stefano Zancanaro

Sembrava che le tensioni scatenatesi con l’ingresso di Enzo Tenti in giunta fossero gradualmente rientrate, ma così non pare. E già, perché la convocazione del consiglio comunale di giovedì 21 da parte del sindaco Stefano Zancanaro e non del presidente Livio Fagnani è più di un indizio che in maggioranza non tutto sta filando liscio. Sì, altrimenti non si capisce come mai Fagnani, che pure non si è dimesso dalla presidenza del consiglio comunale, anzi è stato pregato a mantenere la carica, non abbia esercitato la propria funzione com’è nei suoi doveri istituzionali. Fagnani a cui abbiamo chiesto lumi della curiosa defezione per capire se si trattasse di una circostanza del tutto eccezionale o di una presa di posizione, non solo non ha voluto dare alcuna spiegazione, ma è apparso per la prima volta molto seccato come non mai. Il che è più che sorprendente essendo una figura che si relaziona con leggerezza, empatia e disponibilità. Stavolta per così dire ha dato l’impressione di essere “incazzato come una biscia”.
Non è da lui. Un comportamento così inconsueto e strano tradisce probabilmente che in maggioranza c’è qualcosa di profondo che non va e non è da escludere che emerga fragorosamente nel corso degli stessi lavori consiliari. In ogni caso voci e indiscrezioni che circolano con insistenza non costituiscono un buon viatico per l’amministrazione Zancanaro. Poi le recenti dimissioni di Alberto Camerati dalla vicepresidenza del consiglio comunale sono un campanello d’allarme da non sottovalutare. Ma a questo punto c’è solo da aspettare (magari non molto) per vedere. 

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