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Ricevo e pubblico questa nota di Giuliano Colombo coordinatore delle liste civiche Voi con noi e In volo, sul gesto di solidarietà politica di Bruno Tabacci che ha messo a disposizione dei radicali il simbolo Centro democratico per far sì che non debbano raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni del prossimo 4 marzo.
Credo che il gesto di Bruno Tabacci, di mettere a disposizione dei radicali il simbolo di Centro Democratico, sia cosa d’altri tempi, e quindi, possa arrivare solo da uomini d’altri tempi. Allora, una stretta di mano contava più di un atto notarile e la solidarietà era diffusamente riconosciuta un valore. Roba da galantuomini. Roba da tempi passati, quando i valori venivano prima delle proprie convinzioni, degli interessi personali, individuali. Sono ormai diversi anni che “frequento la politica”, e avendo maturato in tutto questo periodo una discreta conoscenza dell’ambito politico, credo di potermi permettere certe riflessioni.

Quello di Tabacci è un gesto che solo un galantuomo può permettersi. Un grande gesto di “solidarietà politica” da cui molti dovrebbero almeno cercare di trarne insegnamento.

Mi riferisco a tutti quei politici privi di scrupoli, disinvolti nel cambiare carro, partito, lista, alleanza, opportunisti di natura, pronti a “far fuori” il proprio alleato per propri vantaggi, proprie ambizioni. Avvezzi al cambio di casacca con spudorato spregio per l’elettore. Disinvolti nel rinnegare interamente proposte e programmi condivisi con chi li ha portati nell’assemblea istituzionale. Capaci di “accoltellare alle spalle” con tranquillità e distacco il proprio alleato, chi li ha portati a essere eletti. Questi “signori”, come certi personaggi che agiscono in ambito locale, dovrebbero guardare con ammirazione il gesto di Tabacci, cercando di trarne insegnamento. Capire e imparare di che pasta è un uomo politico rispettabile. Un galantuomo.

Pensando a Emma Bonino, con grande amarezza e tristezza, ancora ricordo un orribile agghiacciante commento che fece per lei un importante esponente di una lista che oggi compone la maggioranza che ci amministra. Emma Bonino in quel periodo aveva gravissimi problemi di salute e da diverse parti era proposta quale candidata alla carica di presidente della Repubblica. Quella sera, da quel commento spaventoso, da quelle parole ho capito di che pasta sono.

L’annuncio di Tabacci è ammirevole. “Ho maturato in queste ore la decisione di mettere a disposizione il simbolo di Centro Democratico. Consideriamolo un atto di servizio alla democrazia.” Questo genere di “servizio” alla democrazia riesce e lo possono dare solo persone intellettualmente oneste. Altri, con questi, farebbero bene a confrontarsi nell’intento di apprendere. 

Tabacci salva così i radicali dalla “trappola legislativa” di dover raccogliere firme di elettori per potersi presentare alle prossime elezioni del 4 marzo. I radicali sono così esentati dal raccogliere firme per la presentazione della loro lista “+Europa con Emma Bonino”. Credo, almeno suppongo, tutti noi sappiamo chi sono i radicali, conosciamo la loro storia, le loro battaglie per i diritti civili, lo spirito e i valori che li ispirano. Mi domando a cosa sarebbe servita la raccolta delle firme. A verificare un legittimo consenso oppure a soddisfare la dannata burocrazia. O invece si tratta di una “trappola legislativa”.

Grazie Tabacci per il servizio reso. Grazie per la lezione di democrazia.

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