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Ricevo e pubblico questo comunicato stampa dell’amministrazione comunale sulla vicenda della nuova sala giochi.
Giovedi mattina 4 aprile siamo stati informati che sulla vetrina del locale attiguo al ristorante cinese di via Milano erano state apposte delle scritte che pubblicizzavano una sala giochi.
Siamo intervenuti tempestivamente per far coprire le scritte e abbiamo convocato il giorno successivo  in Comune il gestore del ristorante cinese e il proprietario dell’immobile; al primo saranno comminate due sanzioniuna per aver messo quel tipo di pubblicità non autorizzata e la seconda per aver costruito senza permesso un muretto a protezione della vetrina; poi si è data disposizione affinchè la porta d’ingresso sulla strada sia chiusa definitivamente.
Purtroppo non si potrà evitare che il gestore metta delle slot nel locale, così come è per altri esercizi commerciali di Vittuone e come la legge permette.

L’amministrazione comunale non ha autorizzato l’apertura di nessuna sala giochi perché assolutamente contraria alla diffusione del gioco d’azzardo, che come sappiamo sta diventando un vero e proprio cancro della nostra società portando persone a dilapidare i propri risparmi e a distruggere se stessi e la loro famiglia.
Veder “cavalcare” da persone che appoggiano la minoranza tale argomento lascia molto perplessi e amareggiati, ma non ce ne meravigliamo visti gli scritti, provocatori e a volte offensivi e assurdi, che ciclicamente compaiono sul sito “Insieme per la libertà” .
Così come era stato comunicato nell’ultimo consiglio comunale,  verrà portato nei prossimi giorni in commissione statuto e regolamenti, il nuovo regolamento della sale gioco, che abbiamo cercato di definire in modo più restrittivo rispetto al precedente per quanto lo permetta la legge, che come sappiamo non dà una grossa mano (ne possiamo facilmente intuire i motivi) nel contenere la diffusione del gioco d’azzardo.
Perciò l’unica sala gioco a Vittuone resterà quella situata al bar “Il Palo”, che guarda caso era stata autorizzata dai nostri predecessori, che adesso si ergono a garanti della legalità.

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