Ricevo e pubblico questa nota della segretaria del circolo democratico cittadino Marika Cenati in risposta al sindaco Linda Colombo sulla diatriba feste – scuole.
“Relativamente al post dove ci sarebbe secondo il sindaco una mia presunta scorrettezza nei confronti della dottoressa Cerini per il mio intervento di risposta chiarisco che: io non conosco la dottoressa Cerini dal punto di vista professionale, non so in che scuola lavora e neppure in specifico di cosa si occupa, per me potrebbe insegnare italiano, matematica, filosofia, oppure economia domestica o altro, pertanto respingo ogni tipo di paragone irriverente nei miei confronti che mi ponga in correlazione alla mozione presentata nei confronti del consigliere Garavaglia.
Per quanto riguarda la dottoressa Cerini e in risposta al suo post, tendo a sottolineare che se la sua invettiva nei confronti dei presentatori della mozione sulla “scuola” presentata in consiglio il 26 settembre, che aveva l’arroganza di spiegare ai presenti, che le spese per le feste occupano dei capitoli di bilancio ben distinti dalle spese per investimento dove trovano spazio le spese di manutenzione e quindi non assimilabili, non posso che concordare, ma credo che per ragioni più pratiche e di facile comprensione, assimilare le due voci di bilancio, dà la misura di come sono spesi i soldi pubblici.
Comunque è ovvio che questa operazione deve essere effettuata in fase di stesura del bilancio stesso apponendo per pari importo le spese per le feste nei capitoli di manutenzione, questo per l’urgenza che rivestono queste spese nell’alleviare difficoltà manutentive scolastiche. Ed è poco significativo dire che infondo sono cifre trascurabili di fronte all’intero bilancio, oggi più che mai è necessario che tutte le somme spendibili a disposizione devono servire a far fronte comune per spese non rimandabili come quelle per le scuole.
Per quanto riguarda l’assessore al verde pubblico, riteniamo che non sia pertinente sostenere che il cambiamento climatico è oggi la causa scatenante della crescita abnorme dell’erba e che quindi si hanno difficoltà nel taglio della stessa. Ricordiamo che il cambiamento climatico è in atto ormai da almeno 15 anni, pertanto anche altri prima di Lei si sono misurati con la medesima problematica magari gestendola in modo differente per l’ottenimento del miglior risultato.
Crediamo che la sua difesa nei confronti della società che gestisce questo appalto sia meritorio, ma riteniamo utile comunque fornirLe un suggerimento ancorché non richiesto, utile per la gestione del lavoro. Si crei una tabellina che prenda in esame 5 o 6 aree del nostro Comune, 2 centrali e 3 più periferiche di ridotta dimensione, e controlli secondo quanto prescritto dal contratto in essere, se il numero di tagli risulta effettivamente effettuato, questo potrebbe riservare alcune sorprese”.