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La festa del paese è anche l’occasione per offrire al parroco don Danilo Dorini motivi di riflessione. La riflessione di questa settimana è il senso di far festa e del vivere insieme.

Quali i contenuti e le condizioni per far festa? Non basta il divertimento e tanto meno lo sballarsi e nemmeno il girovagare tutto il giorno tra le bancarelle e le giostre. Cosa ci vuole? Ci permettiamo qualche suggerimento.

  • il desiderio di partecipare ad un evento, di condividere la propria gioia e la convinzione di fare parte di una comunità che esprime la bellezza del vivere insieme ‘facendo festa’, ossia incontrandosi con gli altri, cantando e danzando, mangiando e bevendo… il tutto con il senso del limite, il rispetto degli altri e la buona educazione. Esagerare o strafare non è indice né di gioia né serenità interiore anzi manifesta un malessere-malcontento.
  • Festa del paese… di coloro che ‘vivono’ il paese e non solo ‘abitano’ in paese. ‘Vive il paese’ chi lo sente proprio, chi ci mette del suo, chi offre il proprio contributo a livello di volontariato, chi è contento di starci e fa in modo che anche altri lo siano. ‘Abita in paese’ chi l’ha scelto per motivi di convenienza, vicino a Milano con affitto meno caro…. ma non si sente parte di esso e dunque ‘sta alla finestra’ ma non ‘scende in piazza’, ossia non partecipa attivamente alla vita del paese. Chi ‘vive’ si chiede: ‘Cosa posso fare’? Chi ‘abita’: ‘Cosa mi dà il paese?’.
  • C’è posto per tutti. Tutti devono sapere che c’è posto anche per loro, di essere invitati e attesi: ‘aggiungi un posto a tavola’ deve essere non un motto bensì la caratteristica di una festa di paese, la quale in tal modo può diventare l’occasione propizia per ricucire rapporti con parenti e amici coi quali, a causa di un malinteso o di una incomprensione, si è instaurato un clima di freddezza reciproca. Non perdiamo questa occasione per mancanza di un pizzico di coraggio.
Non resta che augurare a tutti, nessuno escluso, una buona festa di paese.

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