Neppure l’amministrazione Cipriani, che pure dai suoi detrattori è stata accusata delle peggiori “nefandezze” era arrivata a quel che si prepara a consumare la cosiddetta moderata, democratica e tollerante amministrazione Re. E sì, com’era nei pronostici, è pronta a modificare il regolamento del consiglio comunale, non riuscendo in altro modo a contenere la ficcante esuberanza dell’opposizione e in particolare del consigliere Alfredo Celeste, che è divenuto la “bestia nera” del malcapitato presidente del consiglio Roberto Correnti e naturalmente della maggioranza. Ogni seduta è per lui una sofferenza non sapendo come fare per arginare l’impetuosità del consigliere e addirittura nel vano tentativo di imbavagliarlo gli ha pure esibito una sorta di “cartellino giallo”. Fare la faccia feroce quando si è alla guida delle istituzioni è molto facile, ma anche il miglior modo per disvelare la propria impotenza.
E come se non bastasse è ora in arrivo nella seduta consiliare del 28 luglio la modifica del regolamento per ridurre al minimo sindacale gli interventi in caso di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Niente più replica alla risposta che costituivano afflizione e affanno per gli amministratori, ma un laconico “sono soddisfatto” o “non sono soddisfatto”. Il massimo della sintesi senza argomentazione per la serenità degli esperti inquilini del municipio. E dulcis in fundo eventuali emendamenti in tempi molto ristretti rispetto alla seduta consiliare e altro ancora. Ma in tempi in cui ogni consigliere ha la possibilità con i social di comunicare a una platea più vasta quel che gli viene impedito di dire in aula appare un’inutile e patetica “riforma”, che però ha l’evidenza di autodenunciare la debolezza e il timore del confronto degli amministratori pro tempore. Tuttavia, come in fisica vale il principio che ogni azione scatena una reazione uguale e contraria, anche in politica vale il medesimo processo. O se si vuole in forma più popolare e chiara c’è il vecchio adagio “fatta la legge, fatto l’inganno” a ricordare che si troverà sempre un modo per oltrepassare le barriere e a rendere comiche le proibizioni. Un boomerang che ritorna sempre.