Dopo un anno agli arresti domiciliari è arrivata la libertà per don Emanuele Tempesta, il sacerdote cornaredese finito sott’accusa per presunti abusi ai danni di minori quando era responsabile della pastorale giovanile della parrocchia di Busto Garolfo. Infatti il Gup Tiziana Landoni, accogliendo la richiesta del Pm Flavia Salvatori, ha revocato i domiciliari, ma con l’obbligo di dimora a Rho dove stava scontando la misura e il divieto di non incontrare familiari e vittime dei presunti abusi. Ma per contro potrà incontrare persone e circolare all’interno dei confini comunali. Don Emanuele, 30 anni, era stato arrestato il 15 luglio 2021, mentre si trovava in vacanza con un gruppo di ragazzi a Bardonecchia. Intanto in settembre potrebbe celebrarsi il processo. Don Tempesta da subito e in ogni sede ha reclamato la propria estraneità ai fatti. Tuttavia, stando alle accuse, durante il periodo dell’emergenza sanitaria avrebbe fatto venire nella propria abitazione di via Mazzini con la scusa dei videogiochi una decina di ragazzini.
E in questo scenario si sarebbero consumati i presunti abusi. La strategia difensiva dell’avvocato del sacerdote Mario Zanchetti sarebbe quella del dibattimento in aula in modo da ascoltare i testimoni che scagionerebbero don Emanuele dalle accuse di abusi. Le vittime, invece, per via dell’incidente probatorio non saranno chiamate a testimoniare essendo le loro dichiarazioni agli atti. La Diocesi di Milano, chiamata in causa dagli avvocati di parte civile, è fra gli attori del processo e in caso di condanna ritrovarsi a risarcire le vittime.