Latest News

Posts 3 Column Slider

Latest News

Ultimi giorni di campagna elettorale (si voterà il 3 e 4 ottobre) e poi finalmente l’inappellabile verdetto delle urne. Le liste che concorrono sono cinque (Noi con Sedriano e Roveda guidata da Alfredo Celeste, RilanciAmo Sedriano da Massimiliana Marazzini, Sinistra di Sedriano da Ivan Biondi, SiAmo Sedriano e Roveda da Angelo Cipriani, Lista Marco Re – Vince Sedriano da Marco Re), ma alla fine solo una salirà sul podio più alto. E le altre a rammaricarsi magari per scelte sbagliate, oppure a ritenersi sodisfatte per il risultato conseguito, o peggio ancora a leccarsi le ferite per la troppa presunzione. Lo scenario è dunque articolato e variabile. Ma la campagna elettorale, stando ai messaggi diretti o indiretti delle compagini, qualche indicatore l’ha offerto, tenendo presente che le elezioni in autunno, da sempre, riservano sorprese e il vincitore della vigilia passa da papa in pectore a cardinale con estrema facilità. Il sindaco uscente Cipriani ha puntato tutto sulla continuità per dare attuazione ai progetti già avviati, ma la viabilità ridisegnata, che tanto ha fatto discutere e tuttora non completata, è una criticità non secondaria.

Storicamente le compagine che hanno messo mano pesantemente alla viabilità sono state punite dalle urne. Marazzini ha condotto una campagna senza guizzi, sbiadita che non sembra abbia potuto lasciare il segno e soprattutto è parsa mancante di un’idea forte da farsi identificare. Biondi, dopo 6 anni di ferma opposizione, non ha avuto difficoltà a indicare nel rinnovamento e nella messa al centro di tutto i cittadini, le persone, i loro bisogni, i loro diritti e le loro aspettative. Temi caratterizzanti della sua visione politica che disegnano una chiara direzione di marcia. Re, forse consapevole dei favori dei pronostici, ha mantenuto per lunghi tratti della campagna elettorale toni bassi per scongiurare polemiche che gioverebbero alla sua causa, ma poi, anche lui, ha ceduto alle “provocazioni” di Cipriani. Chissà se gli gioverà? Il suo leit motiv è stato quello di ricordare il suo operato da sindaco e assessore: “Ci siamo riusciti in passato e ci riusciremo anche nel prossimo futuro”. Infine Celeste, che considerando le traversie che ha vissuto, ha compiuto un’impresa fuor del comune solo a esserci della partita e soprattutto non è caduto nella trappola  degli attacchi e delle provocazioni ad arte degli avversari. Ma è andato anche oltre: è tornato in pista alla testa di una lista con candidati autenticamente civici e scevri da ogni pressione politica e quel che è più singolare anche i pronostici della vigilia lo danno come il più accreditato a contendere la vittoria a Re. Conta sul suo carisma, sull’attivismo della lista e nel messaggio “Faccio quel che dico” per tagliare per primo il traguardo. 

Lascia un commento