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Basta poco per far fiorire la solidarietà. Infatti l’associazione “Cuore per cuore” organizza un altro evento, col patrocinio del Comune, per aiutare i bambini di Macin. Si tratta di uno spettacolo teatrale dal titolo “La Dòna dal Tanganìn”, una commedia comica elaborata dagli amici del Teatro del Melograno, con la regia di Celso Bollini e recitato in dialetto bareggese. La Compagnia del Melograno, nata nel 1994 da un’idea e dalla passione di Celso Bollini, si adopera per far conoscere le opere di grandi autori di teatro, ma calandole nella realtà bareggese degli anni passati, rivalutando il dialetto locale e la cultura della nostra terra. Anche chi non conosce il dialetto potrà passare una piacevole serata nel bel teatro Agorà di Sedriano gustandosi assieme agli amici una divertente commedia comica. Il biglietto costa 10 euro. La prevendita dei biglietti alla Cartolibreria Tecnigrafica di via Fagnani 9 a Sedriano (tel 02 9022354). Per info al 347 9782591 o al 347 3050746.
Intanto ha avuto notevole successo, grazie alla collaborazione con gli amici dell’Albero del Riccio, la cena per Elena Sachsel che si è tenuta sabato scorso alla mensa scolastica di Santo Stefano. Al momento conviviale hanno partecipato più di 150 persone e ciò ha consentito all’associazione promotrice “Cuore per cuore” di raccogliere altri fondi a sostegno del progetto di cooperazione “Casetta Elena” che ospita in località Macìn (Delta del Danubio, Romania) una ventina di cosiddetti “orfani bianchi”, bambini che rimangono a casa quasi da soli poiché i loro genitori sono costretti ad emigrare alla ricerca di un lavoro. A dare una mano in cucina era presente anche una delle ragazze profughe africane per lungo tempo ospiti del centro d’accoglienza di Cascina Calderara a Magenta, chiusa dalla Prefettura alla fine del mese di gennaio. La serata è servita per ricordare la straordinaria figura della dottoressa Elena Sachsel a 5 anni dalla sua scomparsa nell’ospedale di Magenta. Elena ha dedicato tutta la sua vita all’amore verso il prossimo e in tutto il nostro territorio, Milano compresa, è tuttora ricordata come il “medico degli ultimi”. 

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