Alfredo Celeste |
L’ex sindaco Alfredo Celeste non molla sull’area feste. Infatti ha inoltrato alla Corte dei Conti un’integrazione al suo esposto dello scorso 17 ottobre per sopravvenute novità nell’annosa vicenda. Sì, perché c’è stato il pronunciamento sull’ambito A e il 27 novembre 2018 il consiglio comunale ha previsto di pagare il debito fuori bilancio per far fronte alle sentenze in cui il Comune è risultato soccombente. Infine il 28 dicembre 2018 con determinazione n° 479 si è deciso di impegnare per debito fuori bilancio 99.405,30 euro più 25.449,10 per interessi a favore della società Ro.Vi Sas, 56.673,23 euro, nonché, sempre per debito fuori bilancio, 45.784,99 euro, 56.673,23 euro e 37.218,63 euro a favore dell’impresa Coruzzi Costruzioni. A tutto ciò sono da aggiungere altri 248.3785,47 euro. Siccome il danno erariale si perfeziona con il pagamento, l’ex sindaco si è attivato per rendere edotta la Corte dei conti con ulteriori circostanze.
Celeste nell’integrazione sottolinea che sarebbe stato più utile che l’amministrazione comunale – prendendo atto che le relazioni peritali dell’ufficio tecnico non erano precise come accertato dal consulente tecnico d’ufficio (Ctu) sia per l’ambito A che B – seguisse il consiglio del legale di transigere a 250.000 euro evitando così un danno erariale superiore al doppio. Non è tutto. Celeste manifesta anche forti perplessità sui motivi che hanno indotto lo studio legale, a cui si era poi rivolto il Comune per l’appello, dal momento che le relazioni peritali fossero estremamente negative per l’ente, ad accettare l’incarico. “Confido -puntualizza Celeste– in un deciso intervento della Corte dei conti volto a ripristinare l’equilibrio del Comune con addebito a tutti i destinatari che hanno concorso a vario titolo a generare un danno erariale all’ente”. Adesso non resta che attendere il verdetto della Corte dei conti, ma se individuasse le responsabilità denunciate dall’ex sindaco sarebbero guai per gli autori.
Celeste nell’integrazione sottolinea che sarebbe stato più utile che l’amministrazione comunale – prendendo atto che le relazioni peritali dell’ufficio tecnico non erano precise come accertato dal consulente tecnico d’ufficio (Ctu) sia per l’ambito A che B – seguisse il consiglio del legale di transigere a 250.000 euro evitando così un danno erariale superiore al doppio. Non è tutto. Celeste manifesta anche forti perplessità sui motivi che hanno indotto lo studio legale, a cui si era poi rivolto il Comune per l’appello, dal momento che le relazioni peritali fossero estremamente negative per l’ente, ad accettare l’incarico. “Confido -puntualizza Celeste– in un deciso intervento della Corte dei conti volto a ripristinare l’equilibrio del Comune con addebito a tutti i destinatari che hanno concorso a vario titolo a generare un danno erariale all’ente”. Adesso non resta che attendere il verdetto della Corte dei conti, ma se individuasse le responsabilità denunciate dall’ex sindaco sarebbero guai per gli autori.