Angelo Cozzi |
Angelo Cozzi, l’ex segretario della Lega nord, non le manda a dire alla maggioranza e neppure con qualche forza che siede nei banchi della minoranza. “Il consiglio comunale di ieri sera -attacca Cozzi- è andato in scena al limite della follia. Il Nuovo Centrodestra voleva spendere 2000 euro in più per la festa della Repubblica del 2 giugno (voto contrario della Lega nord). Una repubblica che non mi rappresenta e non mi fa votare e e se votiamo come nell’ultimo referendum se ne fregano e vanno avanti…”. Poi se la prende con l’assessore al bilancio Marco Gibillini (Io amo Bareggio). “L’assessore di Io amo Bareggio -continua Cozzi– dice che abbiamo speso 40mila euro in più per il recupero della spazzatura abbandonata e quindi la tariffa puntuale non la faranno nemmeno quest’anno e chi ha differenziato bene pagherà uguale (voto contrario della Lega nord) anche perché con questo sistema di raccolta era inevitabile l’abbandono e l’avevamo detto sin dall’inizio”.
Non è tutto. “La maggioranza che vota contro l’emendamento -prosegue Cozzi– che prevedeva una tribunetta al campo sportivo di via Falcone, perché se ci va la gente mancano i bagni. Ridicoli, la gente ci va e sta in piedi e i bagni non ci sono lo stesso. Voto favorevole della Lega nord alla tribunetta e coi 2000 euro ci mettiamo anche 2 cessi chimici… Non è meno tenero con l’assessore Egidio Stellardi (Io amo Bareggio) che ha detto che si sta valutando la tessera per la discarica. “Sì -conclude Cozzi-, sono sei anni che sento dire questa amenità in seguito a interrogazioni e mozioni. Siamo forse l’unico Comune a non averla introdotta e ogni hanno replicano le solite scuse. Le tariffe Tari-Tasi-Imu-Irpef restano invariate e anche qui io direi che siamo il Comune che paga di più. Mi fermo qua e aspetto i commenti e le aggiunte di chi era in consiglio, anche perché abbiamo le strisce pedonali e le segnaletiche dei parcheggi inesistenti, molti lampioni spenti e senza nessuno che cambi le lampadine, le tariffe che non vengono ridotte per sostenere la spesa pubblica. Boh chissà quale spesa…”.