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Se neppure una generazione basta per riqualificare la Cava Bottoni evidentemente c’è qualcosa che non torna nella politica cittadina. N’è convinta Sinistra di Sedriano (SdS) che facendo il punto della situazione si è resa conto che dal lontano 1990 quando è stata acquisita per ricavarvi in contropartita un parco pubblico a oggi è avvenuta una radicale trasformazione del progetto originario. La contropartita consisteva nella edificabilità sul lato est – via Mattei – di tre palazzine di tre piani. Volumetria concessa 9.000 mc. Con la variante al piano regolatore generale il progetto poteva dirsi attuabile.
Ma l’insorgere di un contenzioso fra le parti dava origine a due ricorsi al Tar e solo nel marzo 2003  quando – risolto il contenzioso legale –  la giunta comunale ha potuto approvare il piano attuativo e in novembre il piano di lottizzazione.  Ma l’originario progetto, secondo SdS è divenuto oggi tutt’altra cosa. “In altre parole -accusa SdS– la sedicente nuova classe politica, totalmente e costantemente assente dalla scena e dal dibattito amministrativo degli ultimi lustri, ignorando colpevolmente ed intenzionalmente la genesi evolutiva della questione, si arroga la prerogativa di modificare completamente l’assetto definitivo dell’area spezzettandola in lotti: da una parte il parco urbano della Cava Bottoni dall’altra gli orti urbani. Noi invece -puntualizza SdS– sosteniamo che l’area di via Treves, anch’essa in parte sacrificata con l’edificazione di altre tre palazzine, non propriamente modeste, con la cessione della restante superficie al Comune, finalizzata proprio al completamento dell’originario progetto, debba rimanere ‘naturalmente ricompresa nel più vasto parco della Cava Bottoni, come inizialmente previsto”. 

 

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