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Il Comune pensava che affidando alla società Gemeaz Elior Spa, anche la riscossione dei pasti consumati nella mensa scolastica, sarebbe stata sollevata dall’incombenza. 
Ma ha fatto per così dire i conti senza l’oste. Infatti si è accorta che l’incasso dei proventi dei servizi non gli sono stati riversati completamente come doveva essere. Secondo l’accordo con la società, quest’ultima avrebbe dovuto organizzare e gestire un nuovo sistema di riscossione dei bollettini denominato “Prepagato” e individuare e convenzionare con oneri a proprio carico dei rivenditori per introitare i buoni pasto e poi rimetterli al Comune. 
Detto e fatto, ma in corso d’opera è successo che 2 rivenditori su 7, contrattualizzati dalla società appaltatrice, hanno e stanno trattenendo senza alcun titolo somme dovute all’ente e perdipiù per notevoli importi.

Le ingiunzioni dell’amministrazione comunale a rimediare all’esposizione debitoria non hanno sortito alcun effetto né tantomeno i rivenditori si sono premurati di proporre una dilazione del debito. Troppo per traccheggiare ancora. 

E così il Comune, constatando che il mancato riversamento delle somme da parte dei due rivenditori, contrattualizzati dalla società, gli sta già  procurando un grave danno, si è risolto di agire sia nei confronti di Gemeaz Elio Spa che in separata sede contro i due rivenditori morosi. 
Da qui l’incarico allo studio legale Robaldo-Ferraris di Milano di avviare tutte le azioni per accertare le responsabilità civili nella vertenza e il conseguente danno causato al Comune, nonché recuperare le somme trattenute indebitamente e valutare gli eventuali provvedimenti giudiziali e stragiudiziali da adottare in relazione alla gara per l’assegnazione del servizio di ristorazione scolastica per il 2013/2016. Una controversia assurda, ma tant’è.

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