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Un pò dimagrito, ma in forma smagliante. Sì, il sindaco Alfredo Celeste a poche ore dalla piena e completa restituzione alla libertà è ben determinato a rituffarsi nella vita amministrativa con rinnovata passione civile e umana. 
“La cosa più bella e confortante -afferma Celeste– è che appena sono uscito da casa è stata una festa. La gente si è avvicinata per abbracciarmi con calore e incoraggiarmi ad andare avanti. Non solo. Ma in questi mesi, pur non potendo rispondere, mi sono pervenuti messaggi, lettere e biglietti in cui mi mi si esprimeva solidarietà e sostegno. L’appoggio di tanti cittadini mi è stato di grande aiuto morale, soprattutto per l’ingiustizia subìta. La gente se mi è stata vicina è perché ha capito che le accuse non tornavano. Tuttavia sono stati tre mesi in cui ho riflettuto, pregato, studiato; rimanere vittima di una grave iniquità sapendo di essere innocenti non è un semplice dettaglio”.  

Celeste è intanto in attesa che il prefetto gli restituisca i suoi poteri per insediarsi in municipio. Un’operazione che avverrà a stretto giro di tempo. Celeste resta al momento indagato, ma il suo legale è pronto a chiedere il prosciglimento da ogni accusa. “Non c’è nulla -aggiunge Celeste– che dimostri che abbia mai agito contrariamente ai miei doveri d’ufficio. Gli stessi giudici hanno rilevato che sono incorruttibile. Il paese è estraneo a infiltrazioni mafiose e il fatto che nessun assessore sia stato indagato è la prova che in municipio si operava e si opera solo ed esclusivamente per il bene comune. Mercoledì 16 parteciperò all’incontro sulla mafia che si terrà a Magenta a dimostrazione che sono pulito”. 
 Ma gli attacchi violenti e velenosi di certi mass media che volevano spacciare Sedriano come il paese ideale della mafia non scivoleranno via senza lasciare traccia. 
“Abbiamo intrapreso delle azioni legali risarcitorie -sottolinea Celeste– contro coloro che hanno scambiato l’esercizio del diritto di cronaca con il diritto di diffamare a ruota libera. Il risarcimento lo destinerò per la costruzione di un acquedotto in Uganda attraverso una fondazione che si occupa proprio di questo. Mi è spiaciuto che l’opposizione non abbia preso le distanze dagli estremisti che hanno mestato nel torbido e hanno cercato in tutti i modi di rappresentare una Sedriano che non esiste”. 
Il sindaco ricorda anche quel mattino presto del 10 ottobre quando le forze dell’ordine gli hanno bussato alla porta per notificargli gli arresti domiciliari.
“Quando hanno incominciato a leggermi quei nomi -rievoca Celeste– di cui non sapevo neppure l’esistenza per giungere infine a quelli noti di Scalambra e Costantino ero stupefatto e non riuscivo a capire che c’entrassero con me. Ho subito osservato che non esisteva proprio quello che mi si accusava ed era scritto in un grosso faldone. Sono stati momenti tremendi; non auguro a nessun innocente di essere accusato di cose che non ha mai fatto”. 

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