Il Partito democratico da mesi va sostenendo che si vuole far carico dei problemi della città, poiché l’amministrazione Bassani ha dato ampia prova di non esserne capace.
E così non si lascia scappare nulla che, a suo giudizio, gli amministratori si sono invece lasciati sfuggire.
Il risultato è che per adesso se l’è presa con l’assessore Renato Laviani, che, a suo dire, neppure sulle cose che aveva giurato in consiglio comunale di fare è riuscito a realizzare a conferma della sua impalpabile presenza in municipio. Insomma la promessa, secondo il Pd, che avrebbe dedicato particolare attenzione all’arredo urbano dei parchi a partire dalle panchine si è rivelata allo stato un bluff. Abbastanza per attaccare il malcapitato assessore, che, a sentire il Pd, è stato nominato, pur abitando a Milano, “per sconosciute competenze e meriti in materia”.
“Ci si sarebbe aspettato -afferma il Pd– in questi suoi quasi quattro anni di ‘impegno’ (si fa per dire) che i parchi e le aree a verde acquisissero un aspetto, se non proprio come quello dei giardini del Quirinale, almeno come quello di un dignitoso parco urbano. L’aspettativa ovviamente è andata delusa e tutti i cittadini, purtroppo, devono constatare solo il degrado in cui versano i nostri verdi spazi pubblici ed il relativo arredo. Ma le panchine? Ebbene sì su questo l’assessore è stato di parola. Infatti sta, piano piano, ‘uniformandole’. Prima le lascia per lungo tempo in stato di abbandono, poi le fa rimuovere, raggiungendo così il suo obbiettivo: l’uniformità. Ora abbiamo capito -conclude il Pd– la sua filosofia amministrativa: è quella del ‘non essere’, quindi, secondo Parmenide, “del nulla”. A ben pensarci è coerente con se stesso in quanto come assessore ‘è uscito dal nulla per ritornare nel nulla’”.