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L’annullamento del tradizionale falò dì Sant’Antonio scatena polemiche. Il gruppo consiliare Noi con Sedriano e Roveda contesta la decisione dell’amministrazione comunale dì non autorizzate il falò. E prende posizione con questa nota che ricevo e pubblico. Quest’anno non si fa il falò. E perché? Per scelte dichiaratamente ambientaliste: in caso di falò il quantitativo delle polveri sottili aumenterebbe in poco tempo a livelli non accettabili per la salute pubblica. Ma è davvero così? Per la salute pubblica, per l’ambiente, per il territorio va benissimo soprassedere a tradizioni e quant’altro ma allora, ci chiediamo, perché  non è stata emessa un’ordinanza, come in altri Comuni, pure per i botti di Capodanno che se vogliamo nuocciono all’ambiente e a un maggior quantitativo di persone e animali? Che differenza c’e, se non quella di soprassedere all’impegno di organizzare un falò, che non è certo cosa da poco? E le vasche volano?

E’ davvero una scelta ambientalista rinunciare a 5.600 mq di verde per sostituirli con più di 6.000 mq di cemento? In campagna elettorale, l’attuale amministrazione aveva promesso che avrebbe scrupolosamente valutato altre alternative rispettose dell’ambiente. Ebbene, dove sono questi studi, dove sono le eventuali alternative e perché quest’ultime, in virtù della tutela dell’ambiente, sono state bocciate? In ultima analisi va anche menzionata ASM, l’azienda che a tutt’oggi si occupa dell’igiene ambientale e dello smaltimento rifiuti. Ebbene, quest’azienda insieme a Cap Holding, che è un’azienda partecipata del Comune di Sedriano e per lo smaltimento, fa riferimento a un inceneritore che non dà alcuna rassicurazione sulla tutela ambientale e che inoltre ha ricevuto, da ben 27 paesi, contestazioni a riguardo. Quindi, per coerenza, siamo davanti a un’amministrazione sensibile all’ambiente e alla salute pubblica o il falò è stato annullato in attesa di competenze a riguardo per organizzarlo? 

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