Le frazioni di Vighignolo, Villagio Cavour e Seguro avrebbero o no la necessità di poter decidere o contribuire in modo concreto alle decisioni che riguardano il proprio vicinato? Ruggiero Delvecchio, coordinatore cittadino di Forza Italia e consigliere comunale, convinto di sì, ha lanciato la campagna di ascolto dei cittadini (Settimo ti ascoltiamo) nel proposito che il tema possa contribuire alla fondazione di un dibattito e culmini poi in proposte da inserire in un futuro programma amministrativo. E in questa nota che ricevo e pubblico spiega i motivi dell’iniziativa. “Credo che i tempi siano maturi per aprire un dibattito su una questione che sembra di secondaria importanza , ma che in effetti non lo è. Ritengo che ben lungi da ipotizzare ‘secessionismi’ o micro comuni attorno a Settimo. Dopo 10 anni da consigliere di opposizione, posso dire di aver sentito tante belle persone pronte a mettersi in gioco per la propria frazione; una forte e sana propensione dei cittadini a volersi occupare con più efficacia dei fatti amministrativi che succedono nel proprio quartiere.
Per esempio nelle questioni di arredo urbano (parchi e giardini aiuole e viabilità), sicurezza delle proprie strade e dei propri beni e perché no anche del tempo libero in modo tale da allontanare la tendenza al così detto fenomeno del ‘quartiere dormitorio’.
Si potrebbe arrivare al decentramento anche dei servizi comunali con una previsione opportuna e calibrata di ciò che può essere delegato senza inficiarne l’efficienza amministrativa. Perché non pensare ad un futuro dove dare maggiore ascolto e importanza alle frazioni che compongono Settimo Milanese? Sono cresciute ed hanno diritto di poter dire la loro in un processo di decentramento delle decisioni, senza inutili campanilismi, nell’intento di mantenere unita la città, che verrebbe vissuta con più interesse e coinvolgimento nelle istituzioni locali. I costi (minimi) sarebbero sicuramente ben ripagati dai benefici di avere una cittadinanza attiva nella consapevolezza di poter proporre soluzioni, che magari a qualche chilometro di distanza verso il centro non vengono soppesate e valutate con sufficiente cura.