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La Tari è davvero diminuita come sostiene l’amministrazione comunale o invece rincarata? Il gruppo civico Io amo Bareggio non ha dubbi e contesta la presunta diminuzione con numeri allo mano, che dimostrano che è cresciuta, salvo per un numero molto ridotto di utenti che se lo sono vista ridurre. E spiega come. “Sia guardando l’entrata globale, sia guardando le entrate previste per le utenze familiari, sia guardando la maggior parte delle singole utenze. Certo questi amministratori hanno operato in modo che la Tari di alcuni utenti diminuisca così da poter dichiarare alla stampa che la tassa è diminuita.

A quale prezzo? Quello che è variato è il calcolo, hanno spostato una quota di spese sulla superficie dell’edificio alleggerendo la quota legata al numero di componenti del nucleo. Quindi i nuclei familiari di 1 o 2 persone che vivono in ambienti di ampia metratura pagano fino al 11% in più, in media sono al 6% in più.

Spesso si tratta di famiglie originarie di Bareggio sui 70/80 anni i cui figli sono altrove e che si ritrovano soli nella villetta di famiglia. Certo non vanno a vendere la casa in cui sono cresciuti per ovvi motivi, e quindi pagano come possono quest’altro balzello che l’amministrazione si è inventata per pura propaganda.

Negli anni scorsi si sono accaniti sugli uffici e negozi aumentando la loro quota, ora sugli anziani, i più indifesi. Come nel caso dell’addizionale irpef, chi percepisce poco, al di sotto della soglia di povertà, si è trovato a pagare una tassa che prima non pagava.

E’ già il secondo anno che modificano la modalità di calcolo della TARI, la parte variabile (euro/mq) in 2 anni è aumentata del 55%, ad esempio in un nucleo da 3 componenti è passato da 0.56 euro/mq del 2022 a 0.88 euro/mq del 2024, come se i pavimenti producessero rifiuti. Perché caricare in due anni un aumento del 20% (quota compensata con la parte fissa) alcune fasce di popolazione?

Quest’anno l’aumento della Tari sarebbe stato inferiore all’inflazione, lasciatelo piatto, tutti avrebbero subito un aumento del 2.6%. Precisiamo l’aumento è stato così contenuto, non perché che sono stati bravi questi amministratori a contenere le spese, ma perché è da un paio d’anni una nuova legge limita l’aumento per evitare di gravare troppo sui cittadini. La Tari fino a qualche anno fa doveva essere una ripartizione dei costi per il ritiro dei rifiuti e lo spazzamento. Con questo nuovo meccanismo alcune spese possono essere posticipate o gravare sul bilancio comunale. A esempio nella Tari è stato escluso il costo di 50.000 euro per le macchine distributrici dei sacchetti (che comunque la collettività paga togliendo risorse pubbliche ad altro). Non sarebbe stato più conveniente mettere un paio di persone un mese, mezza giornata a distribuire i sacchetti? Il costo del personale non avrebbe superato i 5.000 euro, queste macchine non dureranno 10 anni! Una scelta inspiegabile, tanto più che per ritirare i sacchetti (quelli dell’umido non sono previsti) bisogna andare ogni 3/4 mesi perché non si possono ritirare tutti in un colpo solo. Vediamo poi se li distribuiranno in maniera corretta e non deteriorati”.

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