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Non è finita quel fatidico 14 settembre scorso la vicenda del copyright del libro sulla storia di Sedriano quando l’allora vicesindaca Annamaria Garofolo veniva messa alla porta dal sindaco Marco Re, che sino a quel momento l’aveva difesa a spada tratta a dispetto delle evidenze. Sì, perché Garofalo dai social lancia un durissimo rimbrotto al primo cittadino, reo ai suoi occhi di ringraziarla “sui social, nelle riunioni della Pro Loco, nei consigli comunali per il lavoro svolto”, ma in perfetto contrasto con quanto avvenuto il 14 settembre quando il suo comportamento è stato di tutt’altro tenore. Infatti, a suo dire, quel giorno, è stata liquidata dal sindaco “con parole odiose e irrispettose come ‘non abbiamo più niente da dirci’ e farsi oggi bello sui social con  inopportuni ringraziamenti. Si dimentichi del mio nome”. La querelle non è sfuggita al consigliere comunale Alfredo Celeste che ha preannunciato un’interrogazione con risposta scritta per fare chiarezza sulla questione. “Certo che è singolare – afferma Celeste – che il sindaco l’abbia difesa dalle nostre puntualizzazioni si ritrovi oggi a essere ‘aggredito’ dalla sua ex vicesidaca. La cosa più grave è che il sindaco, accusato dalla sua vicesindaca di usare parole odiose, mentre esercita i suoi poteri istituzionali, se ne sta zitto zitto. Non è una faccenda fra privati da archiviare come un banale diverbio. No, su questa pesante e pubblica accusa al sindaco – uso di linguaggio odioso e irrispettoso in un contesto istituzionale – è più che doveroso che il sindaco spieghi pubblicamente il suo comportamento. Viene oltraggiata la figura del sindaco, non il signor Re. E lui lascia correre? Non chiarisce, non tutela l’istituzione? Il suo silenzio preoccupa e la trasparenza  per lui è solo un fastidioso optional”.

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