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Non c’è stato solo l’insediamento del nuovo consiglio comunale all’avvio della legislatura. Sì, è discussa anche la variazione al bilancio comunale di 290.000 euro come ulteriore spesa, rispetto a quella di 1.250.000 euro finanziata dallo Stato, per il progetto di ristrutturazione edilizia della bocciodromo. Il progetto che prevede la demolizione dei magazzini comunali nell’area ex cartiera mentre per la sede della bocciofila una nuova copertura, nuovi impianti e serramenti e finiture esterne. Il finanziamento statale sui fondi europei post Covid (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è stato concesso sul finire dell’anno 2021. Tuttavia, il Comune solo il 31 marzo scorso ha incaricato, con affidamento diretto uno studio tecnico esterno per la progettazione definitiva, esecutiva, la direzione lavori, il coordinamento della sicurezza, il collaudo e il supporto agli uffici per 131.995,20 euro che si sommano alla spesa di 11.422,00 euro affidata direttamente nel 2021 agli stessi consulenti per candidare il progetto al bando statale. Ma il tempo “stringe”, poiché entro luglio prossimo dovranno essere, infatti, essere affidati i lavori, così prevede la normativa statale sul PNRR. «Ancorché -affermano Davide Casorati e Monica Gibillini della Lista civica Bareggio2013– nel progetto del Comune si legge che il progetto si configura come un insieme coordinato di interventi urbanistico edilizi che includono la riqualificazione KO KO dell’ambiente costruito e la riorganizzazione dell’assetto edilizio e urbano dell’area, è di tutta evidenza che la mancata candidatura di tutta l’area ex cartiera al bando statale è un’occasione persa per il nostro paese. Altri Comuni, come per esempio Sedriano, hanno candidato edifici storici sui fondi PNRR ottenendo risorse per rigenerarli. Inoltre, dalla proposta di variazione di bilancio presentata in consiglio dalla maggioranza non si evince la modalità con cui è stata quantificata la maggiore spesa a carico del bilancio genericamente giustificata con “gli aumenti dei prezzi per gli effetti economici negativi legati alla crisi russo-ucraina”. Per tutto questo il nostro voto è stato contrario»

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