Don Danilo Lorini incomincia a dare una propria impronta alla guida della parrocchia per coinvolgere il più possibile i cornaredesi, grandi e piccoli che siano. Così ha deciso di destinare il giardino della casa parrocchiale a nuovo utilizzo nel segno dell’incluDetto e fatto. Paradiso letteralmente -spiega don Danilo– significa “giardino”, il giardino della casa parrocchiale è un “paradiso” da contemplare, “coltivare e custodire”, dice il libro della Genesi. Veniamo a noi. Chiariamo i termini. Casa: c’è una abitazione, una casa attualmente da me occupata e di cui ringrazio chi mi ha preceduto per averla “custodita”, migliorata e adattata ai tempi: il pian terreno è pubblico, c’è la segreteria, la sala per qualche riunione, lo studio del parroco, mentre il piano superiore è adibito ad abitazione privata. Parrocchiale -continua il parroco- significa che ci si riferisce a tutti: fedeli, praticanti o meno, che nel corso dei decenni hanno contribuito a realizzare e a mantenere la “casa parrocchiale”, giardino compreso. In concreto: è mio desiderio e intenzione aprire il giardino ai parrocchiani, a tutti nei limiti del possibile. Ho chiesto alla Virtus Calcio due porticine per far giocare i bambini, acquistato alcune panchine per dare la possibilità ai genitori di fare quattro chiacchiere mentre i bambini giocano, sotto il porticato si può pranzare – cenare, usufruendo di tavoli e sedie e, dulcis in fundo, cucinare avvalendosi di un grill. I primi -conclude don Danilo– a usufruirne, inaugurandolo, saranno i bambini di IV elementare in occasione della loro prima riconciliazione nel mese di marzo. Dopo la celebrazione del sacramento in chiesa, vivranno un momento di festa coi loro genitori, tempo meteorologico permettendo, in giardino. Spero sia l’inizio di una consuetudine.