L’omicidio di Abderrahimi Elkarmoudi, marocchino di 45 anni, è avvenuto in Piazza Libertà nella notte fra il 23 e 24 ottobre, ma solo adesso il (presunto) autore del delitto ha ammesso di essere stato lui il responsabile. Sì, Alvardo Agaraj, 22 anni, di origine albanese, ha raccontato davanti al Pm Pasquale Adesso del Tribunale quello che dal suo punto di vista sarebbe accaduto quella tragica notte. Ha detto che temendo che il marocchino potesse uccidere la sua fidanzata con cui aveva avuto un litigio nel bar Agorà e lui stesso, a suo dire, sarebbe stato oggetto di una tentata aggressione con un coltello per ben tre volte. A un certo punto -ha spiegato- di essere andato via e farvi ritornato poco dopo con una pistola, presa in casa, per difendere la fidanzata nel caso venisse aggredita. Ma quando Elkarmoudi l’ha visto è uscito dal bar e con un coltello ha cercato di colpirlo. A questo punto Agaraj, stando al suo racconto, ha fatto fuoco per due volte con la pistola centrando il malcapitato al petto e all’addome, il quale è morto poco dopo all’ospedale San Carlo dove era stato trasportato. A questo punto -ha aggiunto- non pensando di averlo ucciso si è allontanato e nella notte è scappato in auto con la fidanzata in Belgio. Ma dopo due giorni è tornato e si è consegnato ai carabinieri di Corsico, dove è stato fermato per omicidio volontario. Ora è detenuto nel carcere di San Vittore ed è anche accusato di un presunta violenza sessuale di gruppo.