Il rimosso ritorna sempre. E sì, l’aveva detto Freud e l’ha confermato senza volerlo il sindaco Marco Re sulla questione MacDonald’s (questo articolo è circoscritto su questo tema) nel consiglio comunale aperto sulla sicurezza in generale, che è andato in scena martedì, su richiesta dei consiglieri Donatella Barini, Elisabetta Filistad, Massimiliana Marazzini e Alfredo Celeste. Infatti il sindaco, incalzato nello specifico dagli interventi dei residenti di via Garibaldi e dintorni sul disagio che vivono a causa del disturbo della quiete notturna, dopo la mezzanotte, collegato agli schiamazzi degli avventori del MacDonald’s, ha finito, in qualche modo, per promettere, come estremo ratio, quello che era stato suggerito dal consigliere Celeste nella seduta consiliare del 24 febbraio scorso. Allora non era parsa agli attuali amministratori una mossa efficace tanto da farla decadere. Adesso, però, il sindaco, davanti alle proteste, si è convinto fra giri di parole e circonlocuzioni che qualche concessione ai cittadini sarebbe stata opportuna fare per smorzare la tensione. Ma cosa? Invitando i cittadini di indirizzare per iscritto sia all’Arma che al Comune le loro proteste connesse ai rumori in modo da avere traccia e supporto per motivare eventualmente una diversa regolazione oraria di chiusura MacDonald’s. Un modo, a suo giudizio, per far sì che l’ente, avendo un riscontro concreto, si potesse fare scudo dal rischio di eventuali ricorsi e richieste di risarcimento. Una correzione di rotta in corsa, poiché Celeste nel consiglio in questione aveva detto che nel 2021 la Cassazione per un caso analogo accaduto a Ferrara, pur annullando le precedenti condanne, aveva sottolineato che qualora esistano esigenze di sicurezza, ordine pubblico e salute, il sindaco ha il potere di intervenire e regolare gli orari con ordinanze contingenti. La situazione lamentata dai cittadini appare consonante con la pronuncia della Suprema corte. Ma in municipio con la giustificazione che il proprietario dell’esercizio in caso di limitazione oraria avrebbe potuto ridurre il personale non se la sono sinora sentita di intervenire drasticamente. Hanno per contro, stando al sindaco, intensificato i controlli, ma non hanno risolto il problema, anzi, secondo i cittadini, la situazione è via via peggiorata. Tuttavia anche il regolamento della stessa polizia locale prevede all’articolo 31 che si adottino misure per contrastare il disturbo della quiete notturna come nella fattispecie. Ma in municipio è mancato il coraggio di agire sulla vera causa della criticità, pur disponendo degli strumenti. Adesso si sono piegati all’evidenza dei fatti e baluginato la possibilità, a certe condizioni, di intervenire da autorità.