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L’idea originaria era quella di affidare il servizio d’igiene ambientale al Consorzio comunale dei Navigli, che gestisce già i servizi di igiene urbana di Vittuone, Corbetta e Arluno. Ma in municipio, valutati i pro e i contro, hanno deciso di soprassedere e indire la gara d’appalto. Ma, essendo i tempi tecnici ristretti per bandire ed esperire la gara, hanno prorogato sino a giugno i contratti. Intanto il Comune ha pure speso 8.710 euro  per farsi supportare da uno studio legale sull’opportunità o meno di entrare nel Consorzio. Una spesa che avrebbe potuto risparmiare se gli uffici comunali fossero stati addestrati, come sarebbe stato necessario, a occuparsi di questioni più complesse di quelle ordinarie. Ma nel tempo nessuna amministrazione si è preoccupata di rendere efficiente l’apparato, anzi ha pensato che bastasse nominare i capisettore per andare avanti.  Errore, grave errore!

Il risultato è che ogni volta che si alza l’asticella della progettualità bisogna avvalersi di onerose consulenze esterne per non gettare la spugna. Una criticità che non va solo in scena a Bareggio, ma in buona parte degli enti locali.  Basti pensare che per fare l’appalto del verde ci si è dovuti associare con Cornaredo per non ricorrere a consulenze esterne. La vicenda della proroga del contratto ha attirato l’attenzione del consigliere comunale Monica Gibillini (Bareggio 2013), che ha presentato un’interrogazione con risposta scritta. “Sulle attività e valutazioni fatte nei mesi passati -rileva Gibillini– da parte dall’amministrazione comunale nulla si conosce, solo il 22 dicembre è stata resa nota l’intenzione di non aderire al Consorzio e di prorogare i contratti in essere fino al 30 giugno 2021, il tempo necessario per bandire la gara e individuare un altro gestore unitario per la raccolta rifiuti e lo spazzamento strade in conformità all’indirizzo reso dalla giunta comunale. Dunque, sullo spazzamento delle strade comunali la società attualmente incaricata lo rimarrà fino a giugno 2021 al costo, per i prossimi sei mesi, di 156.000 euro. Ciò che ora conta di più però è conoscere il calendario della raccolta rifiuti dal 1° gennaio 2021 e le modalità della distribuzione dei sacchi che, considerata l’emergenza sanitaria da Covid-19, sembra essere difficile potrà rimanere quella degli altri anni. Aspettiamo -conclude Gibillini– di conoscere, al più presto, le risposte alla nostra interrogazione per formulare eventuali proposte e con cui chiediamo altresì di informare sui motivi della decisione della mancata adesione al Consorzio arrivata all’ultimo momento. Resta poi da capire quali sono le intenzioni della giunta comunale sul nuovo appalto, da luglio 2021 in poi, per la raccolta rifiuti rispetto alla tariffa puntuale un sistema di calcolo per pagare in base alla reale produzione di rifiuti”.

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