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Che l’opposizione in consiglio comunale fosse nulla non bisognava certo aspettare che la legislatura arrivasse agli sgoccioli, ma che fosse capace di autolesionismo non era neppure ipotizzabile in astratto. Invece è successo. E già, se l’inevitabile non accade mai, l’imprevisto sempre. Sì, perché quello che è andato in scena nell’ultimo consiglio comunale con l’incredibile interrogazione del consigliere Giuseppe Pisano (Pd) sull’area festa è l’imprevisto che si è materializzato in tutta la sua potenza. Infatti Pisano è stato capace di offrire un assist perfetto al sindaco Angelo Cipriani per rimescolare le carte sulla vicenda area feste a suo uso e consumo a conferma che senza contraddittorio all’altezza qualunque cosa possa essere spacciata per “verità”. E così Cipriani, come se non ci fossero sentenze a dimostrare il contrario, ha potuto sostenere che il lotto C (è ambito, semplice lapsus?) non è stato collaudato per via della mancanza dell’analisi del terreno. 

Invece i commissari li avevano fatti eseguire nell’aprile 2015 e in seguito il Tribunale ha incaricato il Ctu (consulente tecnico d’ufficio) di valutare la validità degli stessi. Dalla perizia è emerso che non c’erano anomalie e l’opera quindi utilizzabile. Ma così non è stato. Il sindaco ha insistito sui collaudi, ma si è dimenticato di dire che la causa era stata intrapresa proprio per presunte irregolarità che il Tribunale non ha ammesso e il Comune non ha contestato al collaudatore. Non è tutto. Il sindaco ha giustificato la mancata riapertura dell’area per via degli innumerevoli vizi annessi e connessi. Ma era scontato che, dopo anni e anni di abbandono totale e conseguente degrado, accadesse. A questo punto c’è da chiedersi se è stata una buona ragione ritrovarsi con oltre 800.000 euro sul groppone solo per rivalersi sull’amministrazione Celeste e soprattutto per eliminare per sempre dalla scena pubblica l’ex sindaco, anziché accettare le transazioni consigliate dai legali (circa 300.000 equivalenti al residuo dei lavori da pagare)?  Non sarebbe stato meglio impiegare le risorse rimanenti per riqualificare e riaprire l’area? Intanto Valentina Ceccarelli, che ha pure creato una pagina su Facebook sull’area feste, incalza gli attuali inquilini del municipio. “Inutile che fantastichino -afferma Ceccarelli– sulla quantità di denaro sperperato, dichiarando che quanto da pagare era iscritto già a bilancio, perché se così fosse, non si spiegherebbero davvero tutti i recenti ‘fuori bilancio’. Cipriani avvalla varie ragioni per cui si è ritenuto di dover procedere con varie e costose cause, ma il risultato non cambia: le sentenze hanno riconosciuto che il Comune ha perso su tutta linea. Ma come mai ha perso? Perché aveva o ha ragione? Perché non ha ascoltato i propri legali che sconsigliavano di continuare? Perché intestardirsi con i soldi altrui e come non avrebbe fatto il famoso buon padre di famiglia tanto proclamato?”  


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