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La situazione alla Rsa “Il Gelso” è divenuta drammatica (23 deceduti e 36 positivi), ma dal municipio, se non fosse per l’interrogazione del gruppo ViviAmo Vittuone, tutto sarebbe rimasto top secret. E  ViviAmo Vittuone in questa nota fa il punto della situazione. Il gruppo consiliare ViviAmo Vittuone, a seguito di voci circolanti in merito ad una preoccupante situazione creatasi nella Rsa “Il Gelso” per la presenza di casi di possibile Covid-19, ha fatto un interrogazione all’amministrazione comunale, titolare della convenzione con la Rsa per avere chiarimenti sullo stato di salute degli ospiti e del personale che opera all’interno della struttura. La risposta dell’amministrazione è stata solerte e, per di più, corredata da una relazione preparata dai gestori della struttura e dal medico. La relazione purtroppo documenta una situazione che definirla preoccupante sarebbe poco, anche per le evoluzioni che tale situazione potrebbe avere!
Alla data della relazione (8 aprile 2020) si parla di 2 ricoverati in ospedale positivi al Covid-19, di 15 ospiti con scarsi sintomi e modesta febbre che potrebbero quindi essere contagiati e di ben 33 operatori sociosanitari in malattia! Ci sono stati inoltre nelle ultime tre settimane dal giorno 8 aprile, 14 decessi ricondotti secondo la struttura a patologie terminali di vario tipo e qui ci chiediamo se questo numero rientri nella normalità. Questi numeri parlano già da soli di una situazione difficile. Ci si chiede anche, con la mancanza di così tanto personale, come la struttura possa continuare ad occuparsi in modo adeguato degli anziani che, già di per sé sono in condizioni di dipendenza assistenziale e come la Rsa possa gestire questa nuova emergenza sanitaria. Evidentemente la situazione è degenerata anche per la mancanza nella fase iniziale di dispositivi di protezione individuale per gli operatori nello svolgimento delle proprie mansioni. E qui è inutile girarci intorno, ci sono responsabilità ben precise da parte di chi è preposto alla tutela della salute pubblica e pagato per affrontare i problemi di tale entità, forse anche Ats stessa, che non sembra avere ancora risposto, alla data dell’8 aprile, alle richieste dei gestori del Gelso relativamente all’effettuazione dei tamponi sugli operatori e sugli ospiti della Rsa. Poi ognuno faccia la sua parte per quello che gli compete: il gestore ad attivarsi velocemente per sostituire il personale mancante, l’amministrazione comunale a vigilare che tutto proceda in maniera sicura e trasparente. Qui ormai non c’è tempo da perdere, troppi anziani stanno morendo magari senza adeguata assistenza e senza neanche il conforto dei famigliari e per di più con una frettolosa sepoltura… è troppo per tutti! Chi ha la responsabilità si dia una mossa e subito! Gli anziani non appartengono solo ai propri parenti. Non possiamo permetterci di perdere in questo modo un’intera generazione, quella che ha ricostruito il nostro paese dopo la guerra e che ha lottato per i diritti di tutti noi. Un paese che non difende i propri anziani è un paese morto.

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