Latest News

Posts 3 Column Slider

Latest News
Alberto Cislaghi

Quello che si temeva è accaduto. Alberto Cislaghi, ospite in un struttura sociale e amministrato dal Comune, ricoverato il 22 novembre, in terapia intensiva, all’ospedale di Acqui Terme, non c’è l’ha fatta. È morto stamattina senza mai riprendere conoscenza. Le sue cornee sono state espiante per donarle a chi era in attesa per rivedere la luce. Un ultimo gesto d’amore prima di congedarsi dalla vita. La sua triste storia è balzata all’attenzione pubblica proprio per la pubblicazione su Stataleforum della lettera della sorella Susanna in cui denunciava inadempienze del Comune in qualità di amministratore di sostegno di Alberto. Ma ora ogni polemica, ogni presa di posizione cede doverosamente al silenzio e alla commozione. Ecco come Susanna, al terzo lutto familiare in un anno e mezzo (la sorella, la mamma e ora il fratello) ricorda AlbertoUn altro vedrà con i suoi splendidi occhi. Una speranza da una storia che poteva andare diversamente. Poteva regalarci altri attimi e altre giornate di gioia e spensieratezza… Non c’è stata storia più triste della nostra.  Ricordo le ultime domeniche al mare con lui e gli amici, i gelati, l’immagine e il fantasticare sulle prossime gite magari in Francia.
Sì, anche con la sedia a rotelle si può andare in tanti posti, tornare a casa per Natale, per qualche giorno, la casa, la nostra casa mantenuta bella e pulita. Quante telefonate a parlare di storia, di politica… Quanti amici e cappuccini insieme, le tombolate e i regali vinti che donava a me. Si è offerto di donarmi il midollo quando mi sono ammalata gravemente. Il suo cuore vedeva molto lontano così come ora vedranno i suoi occhi. Fortunato più volte chi li potrà avere. Quanti libri gli ho comprato che lui amava e mi commissionava. Il paradiso perduto di Milton, i testi di Platone che mi spiegava ogni volta che andavo a trovarlo. Ma anche il Milan e il cinema erano argomenti delle sue conversazioni. Ricordo quando ha voluto tornare a casa per votare, nonostante le assistenti sociali abbiano fatto di tutto per contrastarlo. Ma con l’aiuto mio e di Raul ha coronato il suo desiderio. Ha rivisto così il suo paese, ha parlato con un po’ di gente. A dirla con con Shakespeare non c’è stata storia più triste. Domenica scorsa l’avevano risvegliato e lui mi ha guardato, mi ha riconosciuto e ha mosso la gola per dirmi ciao, un ultimo ciao…”

Lascia un commento