Che Natale sarebbe senza il presepe? Triste, molto triste. Ma la parrocchia non ha disatteso la tradizione per rinnovare la bellezza e la suggestione dell’evento più bello e dolce dell’anno. Infatti ha allestito un bellissimo presepe che riunendo tradizione e modernità ha allietato il cuore dei visitatori. Quest’anno il presepe è stato allestito a fianco della chiesa, che essendo accessibile da un cancello con chiusura notturna è protetto dalla furia vandalica. Un piccolo gioiello di creatività e perfezione estetica. Insomma per dirla con il papa Francesco “Fare il presepe è celebrare la vicinanza di Dio. Dio sempre è stato vicino al suo popolo, ma quando si è incarnato e nato, è stato molto vicino, vicinissimo. Fare il presepe è celebrare la vicinanza di Dio, è riscoprire che Dio è reale, concreto, vivo e palpitante.
Dio non è un signore lontano o un giudice distaccato, ma è amore umile, disceso fino a noi”. Il suggello finale. “Quando noi facciamo il presepe a casa, è come aprire la porta e dire: ‘Gesù, entra!’, è fare concreta questa vicinanza, questo invito a Gesù perché venga nella nostra vita. Perché se Lui abita la nostra vita, la vita rinasce. E se la vita rinasce, è davvero Natale”.
Dio non è un signore lontano o un giudice distaccato, ma è amore umile, disceso fino a noi”. Il suggello finale. “Quando noi facciamo il presepe a casa, è come aprire la porta e dire: ‘Gesù, entra!’, è fare concreta questa vicinanza, questo invito a Gesù perché venga nella nostra vita. Perché se Lui abita la nostra vita, la vita rinasce. E se la vita rinasce, è davvero Natale”.