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Si voterà nel 2020 o nel 2021 e in ogni caso in quale mese? L’interrogativo è sorto improvvisamente sulla scia delle indiscrezioni circolate negli ambienti politici. Secondo queste indiscrezioni non solo non si voterebbe a novembre 2020, scadenza naturale della legislatura, ma addirittura nella prossima primavera. Il che sarebbe più che sorprendente, soprattutto per gli attuali amministratori che si prefigurano il giudizio delle urne addirittura nella primavera 2021. Una fake news? Può darsi. Certo, adesso, non ci sono conferme né per una data né per un’altra e d’altra parte non ci potrebbero essere. Tuttavia l’ipotesi delle elezioni in primavera non è un’idea balzana, ma al momento non ci sono certezze. Se veramente si votasse in primavera sarebbe un grosso problema per le forze politiche, che oggi non sembrano preparate ad affrontare a una scadenza così ravvicinata la sfida delle urne.

Sarebbero condannate a fare di necessità virtù e incalzati dalla fretta chissà con quali risultati. Il campanello d’allarme è suonato e mobilitarsi in anticipo, anche se dovesse rivelarsi un falso allarme, non è poi un dramma. Anzi avrebbero tutto il tempo per scegliere  candidati all’altezza.

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