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Troppi piccioni nel territorio comunale. E in municipio sono corsi ai ripari per scongiurare sia pericoli alla salute pubblica con la trasmissione di malattie infettive e parassitarie che per evitare danni agli edifici pubblici e privati, ai monumenti. Ma anche il decoro urbano viene compromesso per via delle deiezioni in strada e nei balconi. Che fare? Siccome è diffusa l’abitudine di distribuire cibo ai volatili ci si è risolti di intervenire per vietarla. Un malcostume che finisce per aumentare la capacità riproduttiva dei piccioni, accrescere i danni alla collettività e, cosa non secondaria, causare costi per tutta la cittadinanza per l’esigenza di pulire suolo ed edifici pubblici. Da qui l’ordinanza, a firma del sindaco Yuri Santagostino, per contrastare la proliferazione incontrollata di piccioni. L’ordinanza sindacale obbliga  proprietari di edifici e amministratori condominiali a provvedere a propria cura e spese e nel più breve tempo possibile al risanamento e pulitura periodica dei locali e degli anfratti nei quali i piccioni sono soliti nidificare o depositare guano.
Non solo. A posizionare griglie o reti in tutti gli accessi e le aperture di areazione nei quali possano introdursi i piccioni per trovare riparo o nidificare. A impedire la sosta abituale o permanente dei piccioni sui terrazzi e sui davanzali e nei cortili anche ricorrendo a dissuasori non cruenti. E per i duri d’orecchio? Sanzioni sino a 500 euro. Basterà?

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