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La Lista civica Bareggio 2013 è soddisfatta per aver concorso nella raccolta delle firme per introdurre l’educazione alla cittadinanza nelle scuole. «Le oltre 140 firme raccolte nei gazebo della Lista/Comitato Bareggio 2013 sono parte –commentano Stefano Capitanio, Sara Galli, Davide Casorati, Massimiliano Grassi, Matteo Calati, Max Ravelli, Valentina Malini e Monica Gibillini – delle 78.000 sottoscrizioni depositate dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) alla Camera dei Deputati per l’avvio dell’iter parlamentare che ha lo scopo di riportare tra i banchi di scuola l’educazione alla cittadinanza, meglio conosciuta come educazione civica. Con i nostri gazebo abbiamo contribuito a promuovere la conoscenza dell’iniziativa e l’adesione alla stessa. All’anagrafe comunale sono state raccolte un’altra decina di sottoscrizioni.
Abbiamo anche avuto modo di confrontarci con l’Anpi locale sul tema, che a sua volta ha raccolto altre adesioni. Dall’anno scolastico 2010/2011 l’insegnamento dovrebbe infatti essere presente in tutti gli istituti di ogni ordine e grado all’interno delle materie di italiano o storia e geografia, ma in pratica non sempre è così. Oltre allo studio dei principi fondamentali della Costituzione e di quelli della vita democratica (diritti e doveri, libertà, senso civico e giustizia), la proposta di legge prevede anche lo studio dell’educazione ambientale e alla legalità». «Condividiamo -afferma Gibillini,  consigliere comunale della Lista civica Bareggio 2013- quanto afferma il presidente dell’Anci: l’educazione civica contribuisce a formare cittadini che si assumono un pezzo di responsabilità nella cura della propria città e non si limitano a pretendere servizi da chi amministra o pensano che il problema sia sempre qualcun altro (per esempio il vicino incivile o il netturbino poco efficiente). Con l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza come materia con voto autonomo si ha una possibilità costante di formare gli alunni. Se infatti per esempio l’educazione ambientale non è mai mancata nei progetti comunali integrativi alla didattica ministeriale nelle scuole, quella alla legalità ha avuto a volte progetti specificamente dedicati con formatori ad hoc, in aggiunta a quelli delle forze dell’ordine, altre volte no».

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