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Il ricorso alla Corte dei Conti dell’ex sindaco Alfredo Celeste sull’area feste tiene banco, ma fuori dal consiglio comunale essendo completamente assente sul tema. Infatti è il coordinatore azzurro Danilo Patanè che in questa nota che ricevo e pubblico denuncia la pessima gestione dell’area feste da parte dell’amministrazione Cipriani. 
La presentazione del ricorso alla Corte dei Conti per il disastro dell’area a feste è da considerarsi un atto sussidiario a favore delle opposizioni troppo deboli o distratte ed a difesa della comunità sedrianese dal malgoverno della maggioranza grillina. Merito e plauso al prof. Celeste già sindaco di Sedriano per aver avuto il senso di responsabilità e l’arguzia amministrativa, chedenota come nonostante tutto si rimanga legati ad un alto senso civico anche quando si guarda la politica del territorio con distacco o disincanto. Il consiglieri dimissionari di questa maggioranza a 5stelle avevano visto giusto “avvisando” che il modus operandi di questa amministrazione sarebbe andata incontro a problemi che li avrebbero coinvolti anche direttamente, anche sotto il profilo delle responsabilità personali; cosa che ha trascinato anche alcuni dipendenti non in grado di interporre le proprie competenze alla protervia del sindaco Cipriani e della sua giunta.

Il respingimento del ricorso per la sospensiva della sentenza esecutiva per l’ambito A, non farà altro che far incassare laute parcelle agli avvocati e ben peggio attivare un “tassametro” sugli interessi di mora al 8% che costringerà l’amministrazione a “regale” denaro a chi non ne ha bisogno! L’area a feste lo ribadiamo per l’ennesima volta, è un bene comunale che andava tenuto in considerazione sin dal novembre 2015 in nome del principio della “continuità amministrativa” con svariate opzioni atte ai risolvere il problema anche a vantaggio dell’amministrazione grillina stessa. Invece in ossequio alla ottusa politica del “è colpa di quelli che c’erano prima” si dilapidano risorse ad ogni atto che riguardi questa martoriata opera pubblica. 

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