Ma perché è stata tagliata la mimosa che svettava davanti alla chiesetta di sant’Anna proprio all’incrocio con la via Piave? A chiedere conto in municipio del “misfatto” non è stato un bareggese o un consigliere comunale sensibile ai temi ambientali, ma un cittadino cornaredese. Curioso, ma tant’è. Ernesto Galli, candidato sindaco nelle ultime elezioni amministrative cornaredesi della Lista civica, non comprendendo le ragioni del taglio alla base della bellissima e rara mimosa, ha scritto al Comune per domandare come mai si sia deciso di eliminarla. “E’ stata segnalata più volte ai vigili -ha precisato l’assessore Ivan Andrucci– la condizione di pericolo causata da quella aiuola in quanto impediva la visuale all’uscita dalla via Piave con semaforo lampeggiante.
E’ stato costatato che bisognava uscire pericolosamente a quasi inizio corsia per accertarsi se da Milano arrivasse qualcuno”. Ma Galli non si è persuaso. “Transito spesso da via Piave -ha ataccato- per poi immettermi sulla SP ex SS11 e non ho mai avuto problemi di impedimenti visivi causati dalla mimosa eliminata. Coloro che hanno segnalato, se rispettassero il codice della strada in merito al semaforo giallo che lampeggia, molto probabilmente non avvertirebbero condizioni di pericolo per se stessi e soprattutto non lo causerebbero agli altri. Semmai sono altri gli impedimenti da verificare. Alberi rari, bellissimi, che donano salute e bellezza al paese e che coi loro fiori ricordano e simboleggiano la festa della donna, meritano la massima cura e attenzione da parte nostra. Si poteva intervenire con una potatura anche pesante, come è stato fatto negli scorsi anni, ma non si doveva tagliare l’albero completamente alla base. Viviamo in uno dei territori più pericolosi e inquinati al mondo e sappiamo bene quanto siano importanti e necessari gli alberi ma, a causa di qualche individuo che non rispetta il codice della strada, quell’albero ora non esiste più”.