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Ma è sensato chiedere ai cittadini che vogliono aderire al volontariato civico di presentare il certificato medico che comporta oneri a loro carico e per contro permettere l’autocertificazione penale? No, non proprio, secondo Sinistra di Sedriano che non perde occasione per pizzicare l’amministrazione comunale. Infatti, prendendo atto che sul sito istituzionale era riportata la notizia dell’istituzione del volontariato civico, ha rilevato “che per essere ammessi bisogna produrre un certificato medico che attesti l’idoneità al compimento dello specifico servizio: assolutamente sensato”.

Ma c’è di più. “Gli ambiti di intervento previsti -afferma SdS– sono tre. Immaginiamo che oltre al classico certificato di sana e robusta costituzione – presumibilmente richiesto per i lavori più faticosi- vada fornito anche quello di un sano ed equilibrato stato mentale per le attività di carattere sociale, rivolte alle forme di disagio, all’emarginazione sociale, alla tutela dei minori ecc…? O entrambi (presumiamo) se si intende dedicarsi a più ambiti? Si tratta in ogni caso di certificati che non vengono rilasciati gratuitamente, ma prevedono un costo di alcune decine di euro.  Poca cosa per una nobile causa, tuttavia… all’articolo 6 del citato regolamento (requisiti richiesti ai cittadini volontari civici) si richiede una certificazione medica formale (ribadiamo, a pagamento), mentre per il profilo penale basta una semplice autocertificazione…”. E qui, secondo SdS, casca l’asino. “Quindi, per svolgere una mansione, un ruolo, un ‘lavoro’ -seppur intellettuale- non è sufficiente una dichiarazione veritiera (e perché mai dovrebbe essere altrimenti) da parte del volontario, mentre è sufficiente affermare di essere immacolato e/o di non aver procedimenti penali in corso. Curioso, meglio non rischiare con un soggetto afflitto saltuariamente da sciatica preferendone uno di discutibile moralità, magari a contatto con minori…”.

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