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Domenica 18 si celebrerà la festa patronale in onore della Madonna Pellegrina e la ricorrenza coincide anche con il 50° anniversario della dedicazione della chiesa parrocchiale. L’occasione per la pubblicazione di un piccolo volume sulla storia della Madonna Pellegrina. Infatti il parroco don Luigi e un gruppo di laici fedeli, che si è riunito per preparare l’annuale festa patronale, hanno convenuto di pubblicare un piccolo libro sulla storia della Madonna Pellegrina. Il parroco in questo testo che pubblico ne dà conto dell’iniziativa.
Sarebbe opportuno che ogni famiglia bareggese leggesse e facesse conoscere questa storia per rinnovare la propria memoria e per ricomprendere i motivi della costruzione della stessa chiesa, poi divenuta parrocchia e quindi rilanciare la sua azione missionaria. Il cardinale Giovan Battista Montini, in una delle sue prime visite pastorali, nella frazione San Martino di Bareggio, preso atto dello sviluppo demografico in corso, a causa dell’immigrazione dal Sud Italia, ha ritenuto necessario istituire una seconda parrocchia in Bareggio per servire il popolo cristiano e farne maturare lo sviluppo. In quegli anni vivevano a San Martino circa 2000 persone. Come potevano vivere degli immigrati sradicati dal loro territorio, dalle loro tradizioni, dalla loro cultura? Come i locali potevano accogliere le varie diversità che gli immigrati portavano con loro? Come affrontare i disagi, la povertà e gli imprevisti che la storia poneva agli uni e agli altri? Ecco la Chiesa si propose come il cammino dell’azione di Dio che permise e permette a tutti di diventare fratelli, di sentirsi una sola famiglia e di divenire un popolo capace di solidarietà e di giustizia. La parrocchia guidata dai suoi pastori è diventata compagna di viaggio per tutti coloro che si sono inseriti e hanno sperimentato il suo aiuto spirituale e materiale. Ma questo cammino non è mai concluso ed è sempre in divenire, perché chiede a ognuno una conversione vera a Gesù Cristo, al fine di far nostro il suo pensiero e il suo sentimento. Lui è la via e tutti noi siamo continuamente chiamati a percorrerla. Se ci guardassimo indietro vedremmo la necessità di chiedere perdono a Dio e ai fratelli per le tante occasioni mancate: perché dimenticandoci di Cristo abbiamo corso il rischio della chiusura, della incapacità di mostrare la carità di Cristo Risorto, della sfiducia nella provvidenza e nei fratelli. Forse si è anche rinunciato ad annunciare Gesù come la strada per cercare di risolvere i vari problemi della vita. Eppure quanta bellezza la Chiesa ci ha fatto

scoprire nelle vicende di questi anni trascorsi: opere di carità, celebrazioni dei Sacramenti, scoperte delle verità cristiane che danno senso alla vita, nuove amicizie, sacerdoti capaci, pur nella loro fragilità umana, di un amore infinito, opere educative come l’asilo e l’oratorio ecc. Oggi si aprono nuove sfide, ne ricordo alcune: la rievangelizzazione di tanti fedeli che non vivono più la vita cristiana, l’accoglienza verso i migranti di ogni nazione e di ogni popolo, la promozione di un progresso veramente umano, la riproposizione dell’amore familiare fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna e aperto alla vita, la libertà religiosa che permette il vero dialogo tra le culture o/e le religioni, l’educazione dei ragazzi e dei giovani tentati dall’edonismo e dall’individualismo che tanto condizionano la “cultura giovanile” ecc. La Chiesa, attraverso le comunità parrocchiali e pastorali, ha la pretesa , fondata sulla Parola di Gesù, di offrire a tutti gli uomini la possibilità di ricercare e di trovare la via del compimento delle attese del cuore di tutti. C’è però bisogno di testimoni: per questo la Chiesa ci offre la guida dei Santi. Pensate quale volto di pace assumerebbe il mondo intero se ogni cristiano divenisse capace dell’Amore di Madre Teresa di Calcutta, che verrà proclamata Santa il 4 settembre. Almeno preghiamo e cerchiamo di seguire le sue tracce. Nella parrocchia di Madonna Pellegrina il popolo cristiano ha goduto durante le Sante Messe di quest’estate del clima di frescura che l’impianto di aria condizionata ha prodotto; così si sono eliminati i diversi svenimenti e le abbondanti sudate. Chiediamo a tutti di aiutare la parrocchia a pagare tale impianto. Un altro aiuto finanziario viene chiesto per saldare i lavori di ristrutturazione del nuovo centro “Santa Madre Teresa di Calcutta”, in cui avranno sede tutte le associazioni sociali, missionarie e caritative della parrocchia. Anche questa opera è stato fatta per rendere più efficace la testimonianza di carità della comunità che rende credibile l’annuncio di fede.

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