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L’Udc punta forte sulle donne. E così nell’incontro che l’altra sera ha promosso con Camilla Occhionorelli, vice presidente del Movimento italiano casalinghe (Moica) e la partecipazione del candidato sindaco Immacolata Cusmai, Simona Trifirò (capolista della squadra Udc) e Francesco Nutrito (coordinatore dell’Udc cittadino) ha dato visibilità e spazio al lavoro invisibile, quello umile e oscuro delle casalinghe. Un mondo che merita più attenzione, ma che la politica snobba. Invece l’Udc è attenta e nel suo programma elettorale riserva molta attenzione all’altra metà del cielo.

Purtroppo il lavoro di casa, dentro le mura domestiche: ore passate a rammendare, pulire, stirare, accompagnare i bambini, accudire gli anziani, fare la spesa non è considerato. Ecco, se fosse calcolato nella contabilità nazionale, si scoprirebbe che è il vero motore dell’economia italiana, la produzione-ombra che nessuno paga o non vuole pagare e che di fatto non si considera. Trascurare è la maniera migliore per non dare quel giusto valore che le donne meritano. Sono le donne infatti a sobbarcarsi del peso maggiore e nonostante tutto quel peso ogni ora-lavorata delle donne viene sottovalutata. 

Sarebbe necessario dare un “valore-orario” e dunque un «prezzo» a questo universo lavorativo così particolare, che è reale e virtuale insieme; che si sa quando comincia e mai quando finisce; che si sviluppa quotidianamente nelle case di ciascuno, senza pause né festività. Ad ogni modo ovunque le donne “guadagnano” meno, perché si presume che “stare a casa” sia una “condizione” ideale, mentre alcune donne arrivano addirittura ad ammalarsi, a trascurarsi, come se fosse naturale mettere sempre in secondo piano la loro esistenza.Valutare il costo monetario virtuale del lavoro casalingo delle donne non è solo un esercizio di economia applicata: è la testimonianza “scientifica” di una gigantesca ingiustizia socialeL’idea del progetto che l’Udc intende promuovere con l’ausilio del movimento italiano casalinghe nasce dalla constatazione della ormai diffusa abitudine (necessaria peraltro) che vede, all’interno dei nuclei familiari, entrambi mamma e papà impegnati in attività lavorative. La conseguenza di questa abitudine è la richiesta sempre maggiore di aiuto casalingo, che purtroppo non sempre può essere seguito con la sufficiente attenzione o possibilità economiche dalle amministrazioni pubbliche.
7 thoughts on “VITTUONE L’Udc strizza l’occhio alle casalinghe”
  1. Domanda: se la Immacolata fa l'occhiolino alla Occhionorelli come fa a (ri)generare Vittuone?
    Qui, anche Buttiglione non saprebbe cosa dire.
    No, Immacolata, non si può fare! A meno che non si ricorra all'insem…. ma, okkio, Buttiglione non ne vuol sentir parlare.
    Sarebbero guai seri per te. Meglio lasciar perdere.

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