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Villa Colombo per una ragione  o per l’altra è sempre al centro di polemiche. 
Adesso è il consigliere comunale Marco Re (Pd) ad alzare la voce per contestare alla giunta Celeste di aver preso per buono il valore della villa comunicato dal privato. 
Non solo. La giunta, a suo dire, si rifiuta di verificare se sia lo stesso importo che il privato ha versato alla proprietà per l’acquisto.
Per Re il “valore della villa riportato in convenzione è di 1,8 milioni di euro, ma l’importo non viene riscontrato con gli strumenti previsti dalla legge: ovvero una valutazione dell’Agenzia del territorio o una perizia giurata. La giunta ha preso semplicemente per buono il valore riportato da un compromesso di vendita presentato da chi ha proposto il piano, un documento che non era neppure impegnativo tra i privati indicati, poiché erano scaduti i termini di validità del compromesso stesso: sostanzialmente si trattava di un atto giuridicamente inesistente”. Da qui il suo sospetto che “il valore effettivo della villa sia significativamente inferiore al valore comunicato al Comune dal proponente: questo sia per il suo pessimo stato di conservazione, sia per la presenza di un vincolo della Sopraintendenza che limita fortemente le possibilità di utilizzo e fa lievitare i costi di ristrutturazione”. 
Ma c’è di più. Secondo Re la copia dell’atto consegnata in gennaio in municipio era espunta volutamente delle parti relative al prezzo che l’operatore aveva pagato ai proprietari della villa. 
Ma per la maggioranza è la solita demagogia dell’opposizione per nascondere la sua inadeguatezza. 
Marco Re e soci -afferma il capogruppo Silvia Fagnani (Pdl)- tentano penosamente  di lanciare  ombre e sospetti  con linguaggio  e argomenti degni della politica più dispregiativa e oramai condannata  dalla società civile. Anzitutto le omissioni sono soltanto di Re, perché curiosamente si è dimenticato di dire che non viene acquisito esclusivamente quanto da lui detto (parco e villa), ma anche il cascinale ex Tiraboschi, che non avevano ottenuto neppure nella proposta da loro accettata, e , inoltre, verranno realizzati dall’operatore lavori di piantumazione extracomparto per 125.000 euro, come stabilito dall’art. 14 della convenzione, oltre a un  bonus aggiuntivo di 500.000 euro. Poi anche il valore economico dell’immobile genericamente definito “villa”, ma che in realtà comprende anche le cessioni delle aree limitrofe come sopra riportato, sarà il valore indicato nell’atto pubblico di trasferimento della proprietà, che ovviamente è indispensabile per procedere nel piano urbanistico in questione. La giunta come dichiarato ripetutamente in consiglio comunale  effettuerà in quella sede il controllo. Quanto sopra è già stato fatto presente in sede di consiglio comunale  confermando ulteriormente che il compromesso non  rivestiva interesse alcuno per l’amministrazione”. 
Infine Fagnani si domanda se non sia il caso che “il consigliere Re, amministratore per anni del nostro Comune, ci riferisca dov’è custodita una perizia  per la ristrutturazione della villa, in quanto non è assolutamente nota, tenendo presente che la spesa maggiore è per  il restauro degli affreschi non  previsti in questa fantomatica perizia, della quale quindi non si capisce l’utilità”.

 

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