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Da Sinistra di Sedriano ricevo e pubblico.

Il sindaco ha snocciolato una serie di dati da noi non verificabili (per motivi di privacy). Non mettiamo in dubbio quanto da lui esposto, ci permettiamo però di contestare le sue conclusioni: “Tuttavia è curioso rilevare che nonostante la crisi non tutti poi dimostrano gran voglia di lavorare. Insomma c’è sempre chi alla prova dei fatti si tira indietro”.
Entrando nel merito vi riportiamo le esternazioni di Celeste riprese da più giornali locali senza essere minimamente approfondite (come si dovrebbe fare in questi casi): “Infatti su 346 (1) residenti colloquiati 25 non si sono presentati (2), 23 sono risultati introvabili (3), 39 si sono detti non interessati al colloquio (4), 22 hanno rinunciato alla proposta di lavoro (5) e alla fine solo 63 hanno accettato di lavorare.”

Le nostre osservazioni:
1. I colloquiati residenti sono 346, ma quante erano le domande pervenute dai sedrianesi? Quali sono stati i criteri della prima selezione (quella che consentiva di fare poi il colloquio)? Competenze, esperienza, età, sesso, nazionalità?
2. 25 non si sono presentati, dove? Al colloquio? Ma si fa riferimento a 25 di 346 già colloquiati…
3. 23 introvabili, ma quante volte sono stati chiamati prima di definirli non rintracciabili?
4. 39 si sono detti non interessati al colloquio, quindi hanno presentato la domanda e poi hanno rifiutato l’incontro. 
E questo è sinonimo di non aver voglia di lavorare? E se per ipotesi  dal momento in cui hanno presentato la domanda al momento in cui sono stati contattati da Bennet hanno trovato un’altra occupazione?
5. 22 hanno rinunciato alla proposta di lavoro. Una piccola premessa. Capita, sopratutto in periodi come questo, di inviare il proprio curriculm vitae  in più posti anche se si ha già un’occupazione (capita anche di inviare 40/50 cv al mese!), vuoi per migliorare la propria posizione professionale, vuoi per migliorare la posizione retributiva o contrattuale  o anche più semplicemente poichè si è vicini a casa, magari si ha anche dei figli e quindi si ha più tempo per stare con loro. Poi vieni contattato, partono i vari colloqui fino ad arrivare all’offerta economica (per i più qualificati prima una trattativa), che puoi anche non accettare (è un tuo diritto farlo) poiché non vedi nessun miglioramento o magari è anche peggiorativa (passando poi per un periodo di prova che sappiamo tutti come viene utilizzato da Bennet … quindi il gioco non vale la candela). Anche questo caso non è sinonimo di non aver voglia di lavorare
Riepilogando.
Egregio prof. Celeste, lei dovrebbe essere il primo a distinguere i fatti dalle opinioni, anche perché ella sa molto bene che, essendo il primo cittadino la sua opinione conta, alla luce di quanto sopra sarebbe opportuno che, lei riconosca l’estrema superficialità della esternazione; “ … non tutti poi dimostrano gran voglia di lavorare, insomma alla prova dei fatti c’è sempre qualcuno che si tira indietro”.
La invitiamo quindi nel recuperare questo scivolone di stile con una dichiarazione che, specifichi il fatto che ognuna delle persone che a suo tempo ha presentato la domanda deve aver soppesato con attenzione i pro e i contro, prendendo la decisione che ha ritenuto più vantaggiosa per sé.
Non dimentichi che SdS aspetta ancora una sua risposta di impegno concreto, sulla vigilanza nei confronti di Bennet nell’interesse di tutti i lavoratori coinvolti.

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