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Non pagare completamente o parzialmente l’Ici sembra essere lo sport più praticato da alcuni contribuenti per non allargare i cordoni della borsa. 
Ma non avendo fatto i conti con i “segugi” dell’ufficio tributi del Comune sono stati scoperti e costretti a mettere le mani nel portafoglio per pagare il dovuto con supplemento per via delle sanzioni. 
Certo è che negli ultimi mesi sono stati introitati ben 90.000 euro per elusione e/o evasione dell’Ici. Decine di contribuenti convinti che se la sarebbero passata liscia sono rimasti invece impigliati nella rete dei controlli a tappeto che l’ufficio comunale ha disposto. 

Il Comune proprio per impedire che i furbi se la godano tranquillamente ha rafforzato l’azione di accertamento, soprattutto delle aree edificabili. L’iniziativa sta dando frutti.
“La lotta all’evasione -spiega il sindaco Alfredo Celeste– è un punto importante e strategico del nostro programma amministrativo. Non si tratta di perseguitare i contribuenti, bensì assicurare equità contributiva e convincere altresì i furbi che farla franca è impossibile ed è perciò molto meglio versare quel che si deve spontaneamente per non incorrere a sicure sanzioni e perdipiù onerose. Tutti devono pagare il giusto, senza furbizie che alla fine si ritorcono contro”. 
Curioso il caso di un contribuente che possedendo un’area fabbricabile a sud del paese ha pensato di ridurre l’Ici indicando un valore inferiore a quello reale. 
L’ufficio non si è lasciato raggirare, perché controllando il contratto di compravendita ha scoperto che il valore era molto più alto da quello dichiarato. 
Risultato? 
Stangato pesantemente. Ha già pagato 26.000 euro e altri 11.000 euro a stretto giro di tempo in due rate.

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