(16 settembre 2011) – Il segreto su quanto costa ai contribuenti l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati è stato finalmente tolto. Si tratta di costi per
cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui
prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da un’assistenza privata finanziata da Montecitorio.
A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata “Parlamento WikiLeaks”.
Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non
solo ai 630 onorevoli, ma anche a 1.109 loro familiari compresi (per
volontà dell’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio.
Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10
milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese
odontoiatriche.
Oltre 3 milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in
ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche
private).
Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per
fisioterapia. Per visite varie 698mila euro, 488mila euro per occhiali e 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familiari.
Per curare i problemi delle vene varicose (voce “sclerosante”) 28.138 euro; visite omeopatiche 3.636 euro. I deputati si sono anche
fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale e hanno poi
chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket.
Ma non tutti i numeri sull’assistenza sanitaria privata dei deputati,
tuttavia, sono stati desegretati.
“Abbiamo chiesto -dice l’on. Rita Bernardini–
quanti e quali importi sono stati spesi nell’ultimo triennio per alcune
prestazioni previste dal ‘fondo di solidarietà sanitaria’ come ad esempio
balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo ed elettroscultura (ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l’importo degli interventi per
chirurgia plastica, ma questi conti i questori della Camera non ce li
hanno voluti dare”.
Perché queste informazioni restano riservate, non
accessibili?
Cosa c’è da nascondere?
Ecco il motivo di quel segreto secondo i questori della Camera: “Il
sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla
Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto
del principio generale dell’accesso agli atti in base al quale la domanda
non può comportare la necessità di un’attività di elaborazione dei dati da
parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire
le informazioni secondo le modalità richieste”.
Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. “Non ritengo -spiega la deputata Rita Bernardini– che la Camera debba provvedere a dare
una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela
per conto proprio avendo già l’assistenza che hanno tutti i cittadini
italiani.
Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un
privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di
25 mila euro mensili, a farsi un’assicurazione privata. Non si capisce
perché questa ‘mutua integrativa’ la debba pagare la Camera facendola
gestire direttamente dai questori”. “Secondo noi – aggiunge – basterebbe
semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività
dieci milioni di euro all’anno”. “Mentre a noi tagliano sull’assistenza sanitaria e sociale; è deprimente scoprire che alla casta rimborsano anche massaggi e chirurgie plastiche private -è il commento del presidente dell’Adico, Carlo Garofolini– e sempre nel massimo silenzio di tutti”.
…E NON FINISCE QUI…
Il Parlamento ha votato ultimamente all’UNANIMITA’ e senza astenuti un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135 euro al mese. Il tutto è stato camuffato in modo tale da non risultare dai verbali ufficiali.
STIPENDIO 19.150 euro AL MESE; STIPENDIO BASE circa 9.980 euro al mese;
PORTABORSE circa 4.030 euro al mese (generalmente parente o familiare;
RIMBORSO SPESE D’AFFITTO circa 2.900 euro al mese; INDENNITA’ DI CARICA (da 335 euro a 6.455 euro) e TUTTO ESENTASSE. E ancora
TELEFONO CELLULARE gratis;
TESSERA CINEMA gratis;
TESSERA TEATRO gratis;
TESSERA AUTOBUS – METROPOLITANA gratis;
FRANCOBOLLI gratis;
VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis;
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis;
PISCINE E PALESTRE gratis;
FS gratis;
AEREO DI STATO gratis;
AMBASCIATE gratis;
CLINICHE gratis;
ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis; ASSICURAZIONE MORTE gratis; AUTO BLU CON AUTISTA gratis;
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per 1.472.000 euro). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (41 anni per il pubblico impiego). Circa 103.000 euro li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Esemplare il caso dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti, che ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu e una scorta sempre al suo servizio).