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Disservizi cimiteriali, la storia si ripete in versione tragicommedia. E già, se sei mesi fa la grandezza della fossa non era adeguata per calare la bara, stavolta, invece, è stato il montabare a non funzionare e impedire così il collocamento della bara nel loculo posto al quinto piano del cimitero del capoluogo. L’assurdo scenario si è squadernato ieri mattina davanti agli occhi sbigottiti e segnati dal dolore dei parenti della defunta Catia Gualandi, 67 anni. Il caso ha voluto che fosse la stessa famiglia Gualandi-Fagnani a vivere per una seconda volta una così sconcertante esperienza. La prima era stata quando la bara con la salma dell’anziana zia era più grande della fossa in cui seppellirla. Ora il montabare in tilt da impedire di issare la bara. A raccontare la cronaca della surreale vicenda è il cognato Livio Fagnani. “Dapprima – spiega Fagnani – non riuscendo a far funzionare il montabare hanno spalmato del grasso nelle giunture del mezzo nella speranza che si sbloccasse, ma così non è stato. Il macchinario, che peraltro non era posto in piano, ha pure rischiato di rovesciarsi. Alla fine non venendo a capo di nulla hanno reperito provvisoriamente un loculo in cui deporla. Una scena terribilmente grottesca che ci ha profondamente feriti e amareggiati, aggiungendo dolore al dolore. E’ inconcepibile che il responsabile comunale non sappia dello stato del cimitero, non controlli, non interviene e alla fine a causa della sua inerzia si assiste increduli a simili episodi. E’ tempo che si dia una sveglia. La gestione del cimitero è davvero sconcertante. La ditta che ha in gestione i servizi cimiteriali non brilla per efficienza. Poi ho anche avvisato il sindaco Corrado D’Urbano, che con stupore ha preso atto della circostanza e s’è impegnato a intervenire”.

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