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Neppure l’umorismo amaro di Pirandello avrebbe potuto ideare una scena così assurda di quella andata in scena l’altro pomeriggio nel cimitero cittadino. E sì, perché la fossa per accogliere la bara in cui era riposta Annamaria Gualandi, 87 anni, deceduta, dopo le esequie in chiesa, non era stata scavata nelle misure giuste ed è rimasta incastrata da non riuscire a tirarla su. Risultato? Gli addetti del servizio cimiteriale, gestito dalla società aggiudicataria dell’appalto, hanno dovuto in fretta e furia ampliare la fossa per calare la bara. Minuti d’attesa tremendi e dolorosi. Un supplizio per i parenti che hanno dovuto assistere all’incredibile e sconcertante spettacolo. Un pasticcio che non era lontanamente immaginabile. Eppure è accaduto. Un disservizio sconvolgente che non fa onore a nessuno.

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