Latest News

Posts 3 Column Slider

Latest News

Tutto bene quel che finisce bene, ma sono stati cinque mesi di ansie, disagi e proteste. Sì, solo il 29 maggio la Regione Lombardia ha annunciato l’accordo con le associazioni di categoria per lo stanziamento di 2 milioni di euro, rinviando al primo agosto la delibera che prevedeva la riduzione degli assegni mensili per persone con disabilità grave e i loro caregiver. Inoltre, ha promesso altri 8,5 milioni di euro nel bilancio di assestamento a luglio.

“Evidentemente – afferma Mauro Foieni (Italia Viva) – i fondi c’erano fin dall’inizio, sollevando dubbi sulle reali intenzioni della Regione”. Ma aggiunge altro. “La sera del 29 maggio – chiosa Foieni -, durante il consiglio comunale di Bareggio a cui ho partecipato come ascoltatore, è stato presentato un ordine del giorno, proposto e condiviso con la minoranza, per invitare il sindaco a fare pressione sulla Regione affinché trovasse i fondi necessari a mantenere inalterato il contributo dei caregiver ed evitare liste d’attesa per nuove situazioni gravi. La notizia dell’accordo è arrivata proprio durante la seduta. La consigliera comunale e regionale di maggioranza Silvia Scurati ha dichiarato che l’ordine del giorno era superato dai fatti, dato che i fondi erano stati trovati in extremis.

E ancora. “La consigliera Scurati – continua Foieni– ha sostenuto che la Regione ha sempre fatto il possibile tramite dialoghi e tavoli di lavoro per evitare queste situazioni, nonostante i cinque mesi di angoscia causati alle famiglie e il ricorso al TAR da parte del Coordinamento Caregiver Familiari, presentato il 27 maggio. La consigliera ha definito l’ordine del giorno fazioso, ma è vergognoso che la Regione abbia lasciato in ansia i malati gravi, quando sarebbe bastato garantire fin da subito circa lo 0,03% del bilancio regionale per evitare questa situazione grottesca. Bastava ascoltare la voce delle associazioni già nei primi giorni di gennaio”.

Infine Foieni osserva.
“Anche la ministra Locatelli, in un recente question time al Senato, ha dichiarato che lo scopo del piano per la non autosufficienza è di “costruire un sistema di servizi che, tenendo conto delle esigenze delle persone con disabilità e degli anziani non autosufficienti, mantenga l’erogazione monetaria e favorisca progressivamente l’implementazione dei servizi in modo graduale e rispettoso. Regione Lombardia è stata l’unica regione a voler applicare i tagli ai contributi e a rischiare le liste d’attesa. Fortunatamente, anche le piccole iniziative come le nostre nei comuni hanno contribuito a sollevare il problema. Avevamo ragione noi, insieme al grandissimo lavoro delle associazioni e dei nostri consiglieri regionali, a insistere e incalzare costantemente la Giunta. Grazie alla determinazione di tutti e alle pressioni delle associazioni, il muro di indifferenza di Regione Lombardia ha iniziato a sgretolarsi”.

Lascia un commento