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E siete un’alternativa al Natale? A chiederselo è don Danilo Dorini in questa sua riflessione.
L’aveva già affermato papa Benedetto nel 2010 che l’idea di vivere ‘come se Dio non esistesse’ si è dimostrata deleteria: il mondo ha bisogno piuttosto di vivere ‘come se Dio esistesse’, anche se non c’è la forza di credere, altrimenti esso produce solo un ‘umanesimo disumano’.
Lo ha ripetuto anche papa Francesco con altre parole: “La radice della fraternità è contenuta nella paternità di Dio che fonda – aggiungiamo noi- la dignità di ogni persona in quanto figlio di Dio. L’educazione all’affettività, di cui si parla tanto oggi sull’onda emotiva degli ultimi femminicidi, comprende e non può prescindere dal concetto di dignità della persona: io ti rispetto non perché sono buono o meno forte di te ma perchè tu, chiunque sia, sei una persona. E se anche tu avessi preso questa coscienza – vedi il caso della prostituzione – io ti porto ugualmente rispetto e dunque ‘non ci sto’.
Anche quest’anno è Natale! Noi, cristiani, continuiamo a riflettere sul fatto che Dio a un certo punto – ‘quando venne la pienezza del tempo’, come scrive Paolo, è entrato nella storia in un Bambino e i primi a rendersene conto furono dei semplici pastori, proprio coloro che erano esclusi dal vivere sociale in città perché senza dignità (puzzavano) .
Quel Bambino che ci permette di vivere senza rassegnarsi al male e di cadere nel potere del bene, di non escludere nessuno e di portare rispetto a tutti.
C’è poco da dire a coloro per i quali Natale è panettone, pranzo luculliano, regali e sciate sulla neve e ignorano il motivo vero della gioia e del clima di questi giorni.
Diceva Gramsci: “Nella svalutazione del passato è implicita una giustificazione della vacuità del presente”. Una buona memoria del passato – la nascita di Gesù – permette di gustare meglio il presente, panettone compreso.

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