Il 9 dicembre scorso si è dimesso l’assessore al bilancio Enrico Bodini. Una scelta rivelatasi a posteriore piuttosto malaccorta, anche perché non c’era alcuno che spingesse a rinunciare al mandato, anzi… Ma ancor più singolare il suo ritorno in pista a fine gennaio non già come assessore, ma come esperto, visto il suo curriculum vitae, a supporto del sindaco e della giunta. Certo l’impegno è diverso, ma con il bilancio 2022-2024 da preparare e approvare entro il 31 dicembre sarebbe stato plausibilmente più lungimirante e opportuno rinviare l’uscita di scena di qualche mese. Infatti l’esercizio non è stato licenziato nei termini e oggi l’ente si ritrova inevitabilmente con l’esercizio provvisorio, che obbliga a spendere importi non superiori a un dodicesimo degli stanziamenti del secondo esercizio del bilancio di previsione deliberato l’anno precedente.
Sono escluse dalla prescrizioni le spese necessarie per garantire il mantenimento del livello qualitativo e quantitativo dei servizi esistenti, impegnate a seguito della scadenza dei relativi contratti, quelle tassativamente regolate dalla legge e altresì quelle non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi. Le deleghe che erano di Bodini – è vero – sono state assunte dalla sindaca Laura Bonfadini, ma in municipio, nonostante la buona volontà, con la tempistica stringente non ce l’hanno fatta a chiudere il bilancio a fine dicembre. E tuttora è in attesa di approvazione. Niente di grave, poiché c’è tempo sino al 31 marzo per il semaforo verde. Ma bisogna affrettarsi… lentamente.