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Elezioni sono ancora lontane, ma ancora la partita nel centrodestra è in gran parte da giocare, nonostante le apparenze. Sì, perché è vero che la Lega ha scelto il candidato sindaco (Massimiliana Marazzini) e marcia -si fa per dire- spedita verso l’appuntamento con le urne, ma il quadro non sembra definito. Da quel che si sa Fratelli d’Italia a livello provinciale non si è espresso (il gruppo locale che fa capo a Maurizio Mucciarelli è invece d’accordo), Forza Italia, nonostante che i vertici provinciali abbiano dato un frettoloso assenso al Carroccio, è nettamente contraria a livello locale. Il che non è un dettaglio trascurabile per le regole che vigono fra gli azzurri. Poi sul tappeto vi sono le candidature di 5 Comuni su cui il centrodestra dovrà trovare l’intesa sul nome da proporre e si sa che in queste circostanze la trattativa si chiude nel segno del do ut des, ovvero do per avere, cioè accetto un tuo candidato purché tu accetti il mio. Bisogna dunque aspettare, solo dopo si potrà dire che la prativa è definita. Insomma quel che appare oggi certo alla luce dell’attuale scenario in evoluzione domani potrebbe non esserlo più.

Ma, al di là di quel che verrà, se il centrodestra dovesse andare alle elezioni diviso e per di più Alfredo Celeste dovesse scendere in pista con una propria lista civica le chance sarebbero ridotte al lumicino. L’idea che i simboli e la presenza di Paolo Garavaglia e Gianni Curioni possano rimediare alle defezioni appare più una forzatura dell’ottimismo della volontà che della cruda realtà. Per vincere in elezioni con il voto maggioritario ci vuole il valore aggiunto dei candidati e dai nomi di cui si vocifera non sembra che siano portatori di questa qualità. Il resto tutto è definito. Della partita saranno Sinistra di Sedriano che candidata Ivan Biondi, la lista di centrosinistra “Sedriano riparte” Marco Re e la lista civica ex M5S il sindaco uscente Angelo Cipriani.

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